Dopo le allarmanti notizie sulla crisi fra Russia ed Ucraina e il caro bollette che si fa sentire, diamo un’occhiata alle possibili alternative per scaldarci. Negli ultimi anni hanno visto una grande diffusione i pannelli radianti conosciuti anche come svedesi. Questi pannelli elettrici non andrebbero confusi con i pannelli a infrarossi che hanno un costo diverso. Andiamo quindi a vedere come funzionano i pannelli svedesi e capiamo se possano realmente farci risparmiare qualche euro.
Se i consumi di gas fanno esplodere la bolletta, i pannelli radianti svedesi potrebbero farci risparmiare ma solo in alcuni casi
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I pannelli radianti svedesi sono dei pannelli ad alimentazione elettrica dotati di una resistenza interna in ceramica. Potremmo assimilarne il funzionamento a quello dei consueti termoconvettori o stufette ma ci sono delle differenze consistenti. Il principio è quello di aspirare aria fredda dal basso e una volta passata dalla resistenza, viene distribuita nel locale. Grazie alle seguenti caratteristiche i pannelli radianti possono essere definiti a basso consumo:
- la resistenza ha una superficie di scambio fino a tre volte maggiore rispetto i normali termoconvettori e funziona a bassa temperatura (massimo 80°). Dal pannello esce aria tiepida, non calda, in modo che non salga subito al soffitto per il cosiddetto effetto camino;
- grazie ai termostati, i pannelli sono in grado di percepire ogni 40 secondi la temperatura dell’aria in entrata. Pertanto i pannelli radianti si attivano solo quando la temperatura circostante sia inferiore rispetto a quella che abbiamo impostato;
- il pannello radiante va lasciato acceso tutto il giorno per dare una temperatura costante in questo modo avremo un consumo ottimale.
Quanto consuma approssimativamente un pannello radiante al giorno?
Solitamente per riscaldare un locale di 16 mq occorre un pannello radiante da 800 W ossia 0,8 chiloWatt. Si stima che se anche rimanesse acceso 24h al giorno un pannello radiante funzionerebbe attivamente solo per 10 ore. Prendiamo ora il costo dell’energia elettrica attuale secondo i dati ARERA ossia 0,293 euro/kWh. Facciamo una semplice moltiplicazione: 0,8 kw x 10 h x 0,293 euro/kWh= 2,344 euro.
Per riscaldare una stanza di 16 mq spenderemo approssimativamente 2,34 euro al giorno. Vediamo dunque quali siano i pro e i contro di tale sistema di riscaldamento.
I vantaggi del riscaldamento a pannelli radianti
Tra i vantaggi annoveriamo:
- la resistenza è interna, posta in un dissipatore di alluminio e pertanto molto sicura anche se in casa ci siano bambini;
- non brucia ossigeno né polvere evitando il fastidioso effetto bocca secca tipico dei termosifoni.
- è di libera installazione e non serve l’intervento di un tecnico per installarlo;
- non gli serve manutenzione periodica;
- la durata è pressoché illimitata;
- se stiamo ristrutturando casa, l’acquisto dei pannelli radianti è una spesa agevolabile con il Bonus elettrodomestici;
Svantaggi
Tra gli svantaggi segnaliamo:
- non può essere considerato come unico sistema di riscaldamento perché non produce acqua calda naturalmente;
- per funzionare necessità dell’elettricità;
- purtroppo con l’aumento del prezzo dell’energia elettrica potrebbe non avere la medesima convenienza di qualche mese fa.
Sono dei sistemi convenienti se siamo ad esempio a casa tutto il giorno in smart working.
Se i consumi di gas fanno esplodere la bolletta, potremmo valutare questa alternativa.
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