A metà luglio è tempo di nuove emissioni obbligazionarie per il Dipartimento del Tesoro del MEF. Si tratta del consueto appuntamento di metà mese così come era stato già programmato. Le prime indicazioni tratte dai Comunicati ufficiali lasciano intendere che le aste non deluderanno le aspettative. Per cui se hai soldi freschi da investire a giorni arrivano titoli più un BOT buoni per fare uno botto di soldi.
Si tratta di titoli di Stato differenti sia per durata sia per caratteristiche intrinseche. Dalla combinazione di questi elementi ne derivano divergenze di rendimenti, anche se esse non così pronunciate come ci si sarebbe atteso.
Perché investire oggi in titoli di Stato?
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Partiamo da una domanda: perché investire oggi in titoli di Stato? Non esiste una risposta univoca per qualunque profilo di investitore. C’è chi potrebbe farlo perché restio al concetto di rischio o chi intende attuare uno switch, un cambio di prodotto in portafoglio a parità di rischio ma a rendimenti maggiori. Oppure pensiamo a chi cerca di bilanciare il portafoglio con strumenti remunerativi sul reddito fisso. Etc.
Ad ogni modo, la risposta spesso ricorrente potrebbe essere perché rendono. Un paio d’anni fa essi offrivano rendimenti negativi, uno scenario oggi sparito.
L’attuale curva dei rendimenti è abbondantemente positiva, specie lungo il tratto corto e medio. Anzi, le lunghissime scadenze non offrono tanto di più rispetto al decennale e per una semplice ragione. Man mano che la BCE alza i tassi (oggi al 4% e probabilmente al 4,25% a fine mese) salgono anche i rendimenti sul tratto breve. Poi s’increspano lievemente con il passare delle scadenze, fino a stabilizzarsi. Le aspettative d’inflazione sul tratto lungo sono calate per cui il mercato non trova ragioni per alzare quei rendimenti più di tanto.
Morale, basta un titolo di durata breve-media per assicurarsi un buon rendimento.
Se hai soldi freschi da investire a giorni arrivano titoli più un BOT buoni per fare uno botto di soldi
Vediamo allora quali sono le emissioni che avverranno da qui a una manciata di ore. Se l’intento è quello di investire a un anno, domani 12 luglio ci sarà l’asta mensile di BOT a 12 mesi. Oggi è il termine per la prenotazione da parte del pubblico, mentre venerdì 14 sarà il giorno dio regolamento. Per il nuovo BOT si tratterà della 1° tranche, il codice ISIN è da attribuire e l’importo offerto è pari a 8 miliardi di €.
Esso avrà una durata di 364 giorni e la data di scadenza è prevista per il 12 luglio 2024. Quanto rende? Per scoprirlo dovremo attendere appunto il termine dell’asta di domani. Ad ogni modo i titoli oggi in circolazione con scadenza residua a un anno rendono intorno sul 3.85% lordo. Davvero tanta roba se si tiene conto del rapporto rischio/durata dell’operazione.
I titoli di Stato a medio e lungo termine
Il giorno dopo, ossia giovedì 13 luglio, avrà luogo l’asta di 4 BTP di durate, importi e caratteristiche differenti. Sintetizzando si tratta dei seguenti titoli:
- BTP settembre 2026 (1° tranche), in emissione e regolamento il 17 luglio e con scadenza al 15 settembre 2026. La cedola annua lorda è al 3,85%;
- BTP giugno 2030 (7° tranche), data emissione 17 aprile 2023 e regolamento il 17, mentre il termine è fissato al 15 giugno 2030. La cedola annua lorda è al 3,70%;
- BTP marzo 2038 (8° tranche, ISIN IT0005496770), data emissione il 1° marzo 2022, regolamento il 17 e scadenza il 1° marzo 2038. La cedola annua lorda è del 3,25% ma anche in questo caso attenderemo il termine dell’asta per conoscere il rendimento effettivo;
- BTP settembre 2049 (12° tranche), con ISIN IT0005363111 e cedola annua lorda è al 3,85%. In questo caso la data emissione è del 1° settembre 2018, lunedì prossimo quella di regolamento e scadrà 1° settembre 2049.