Se dopo la separazione si continua a litigare, con il divorzio si possono cambiare gli accordi o si è vincolati per sempre?

divorzio

Immaginiamo una situazione in cui i coniugi fossero riusciti a separarsi in modo consensuale. Questo significa che l’importo dell’assegno di mantenimento, l’assegnazione della casa coniugale e le visite ai figli erano state decise di comune accordo. Proprio perché quei punti erano condivisi, se dopo la separazione si continua a litigare con il divorzio si possono cambiare gli accordi o si è vincolati per sempre? È possibile offrire in sede di divorzio condizioni peggiorative delle precedenti, oppure non si può andare al di sotto di quanto già offerto in sede di separazione?

Gli accordi di separazione non sono definitivi

L’assetto tra i coniugi diventa definitiva solo con il divorzio. Quello che è stabilito, invece, in sede di separazione può essere rivisto e modificato con il procedimento di divorzio. Quindi se un coniuge non rispetta quanto stabilito con la separazione l’altro può senz’altro rivolgersi al giudice per ottenere il rispetto di quanto pattuito. Ma se successivamente, in sede di divorzio, il coniuge propone accordi diversi non c’è modo di opporsi.

Se dopo la separazione si continua a litigare, con il divorzio si possono cambiare gli accordi o si è vincolati per sempre alle condizioni della separazione?

In sede di divorzio sarà inutile pretendere gli stessi accordi della separazione. Il contenuto della separazione non è definitivo e quindi il coniuge può ben proporre un assegno di mantenimento più basso o altre modifiche sensibili.

Questo principio può essere a favore delle mogli

Siamo abituati a pensare alla donna come al soggetto più debole in caso di separazione, se non altro perché in media le donne hanno redditi inferiori. Quanto descritto sopra può essere interpretato in senso favorevole alle mogli. Per esempio una moglie può accettare in sede di separazione di rinunciare all’assegno di mantenimento in cambio della proprietà di un immobile. Successivamente, in sede di divorzio, può accorgersi che le è necessario un assegno mensile perché il suo lavoro non è decollato. Potrà senz’altro chiedere l’assegno di mantenimento a cui aveva rinunciato durante la separazione. Lo conferma anche la Corte di Cassazione con ordinanza 11.012 del 2021.

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