Quante volte ci è capitato di avere l’impressione di vivere un momento che già avevamo vissuto? Insomma, pensiamo sia impossibile. Eppure nella nostra mente, quell’immagine non è nuova. Ci si era già presentata in qualche modo. Magari in sogno. Oppure nei pensieri. Ma non è un momento inedito della nostra vita. Bene, questo fenomeno si chiama “dejà vu”. E la sensazione che ci lascia ogni volta che lo viviamo è davvero particolare. Si tratta di un fenomeno talmente comune che ormai nessuno si interroga più sul perché esista. Ma, secondo noi, è giusto fare chiarezza. Soprattutto perché questo fenomeno può risultare davvero pericoloso per alcune persone. E, anzi, se anche tu hai questo problema, fai attenzione a quando il tuo cervello si comporta in questo modo.
Cos’è esattamente un dejà vu?
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Il dejà vu, tradotto letteralmente dal francese, significa “già visto”. Perciò, come dicevamo prima, un’immagine che, in qualche modo, la nostra mente aveva già immagazzinato. Questo fenomeno è molto più comune di quello che potresti pensare. Si stima infatti che sia capitato almeno una volta al 96% della popolazione mondiale. Quindi si sta parlando di un’esperienza piuttosto nella norma. Eppure, sembra possa diventare davvero pericolosa per chi soffre di epilessia. Infatti, se anche tu hai questo problema, fai attenzione a quando il tuo cervello si comporta in questo modo e ti fa credere di aver già vissuto alcuni momenti. Potrebbero esserci delle conseguenze davvero rischiose.
I rischi per chi soffre di epilessia
A spiegarci questi rischi è il neurologo Adam Zeman, professore all’Università di Exeter, nel Regno Unito. Zeman chiarisce che il dejà vu è una cosa normalissimo, per chi non presenta disturbi. Ma, per chi soffre di attacchi di epilessia, può diventare un vero e proprio problema. Infatti, quando si ha un dejà vu, è come se ci fosse una sorta di epilessia del lobo temporale mediano. Per una persona che ha questo problema, i dejà vu non solo sono più lunghi e forti, ma potrebbero essere seguiti da ansie e timori. E, nel peggiore dei casi, da un vero attacco epilettico.
Gli studi comunque stanno continuando, soprattutto per capire come fermare questo fenomeno nelle persone epilettiche. E si sta cercando di capire quali aree del cervello siano esattamente coinvolte. Perciò, non ci resta che aspettare e confidare nei progressi della scienza.