Spesso dovremmo fare molta più attenzione a quello che mangiamo. Anche se la gola chiama, esistono ormai evidenze scientifiche che dimostrano l’effetto disastroso del cibo spazzatura sul nostro organismo. Il problema è che gli scaffali dei supermercati sono pieni di alimenti nocivi, ma noi non lo sappiamo. Il risultato è che evitarli è davvero difficile. Con il supporto degli esperti della Fondazione Veronesi, scopriamo quali sono gli alimenti killer che raddoppiano il rischio di morte per malattie cardiovascolari. Con grande stupore, scopriremo che sono alimenti che spesso finiscono sulle nostre tavole. Riconoscerli ed evitarli può letteralmente salvarci la vita: parola della scienza.
Scopriamo quali sono gli alimenti killer che raddoppiano il rischio di morte per malattie cardiovascolari
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In gergo lo chiamano Junk Food. La traduzione alla lettera è cibo spazzatura, ma se crediamo si riferisca solo ad hamburger e patatine fritte ci sbagliamo. Il cibo spazzatura è quello che, se mangiato con regolarità, aumenta la mortalità per tutti i tipi di causa. Ma recenti studi pubblicati sul British Medical Journal e l’American Journal of Clinical Nutrition dicono che il cibo spazzatura causa prevalentemente malattie cardiovascolari.
Questi alimenti killer sono tutti quelli che vengono ultra-processati prima di finire sulle nostre tavole. In altre parole: quelli che subiscono diversi processi fisici e chimici per poter essere pronti al consumo.
Secondo le recenti classificazioni, esistono quattro categorie di alimenti. La prima è quella dei non trasformati, cioè quelli che non subiscono alcuna manipolazione (verdura, frutta, uova, carne, pesce). Poi abbiamo gli ingredienti culinari (sale, pepe, miele, zucchero) e i trasformati (conserve di verdure e legumi, pesce inscatolato, affettati). Per finire, ci sono gli ultratrasformati. Questi sono quegli alimenti con aggiunta di additivi e conservanti. Tra questi abbiamo: succhi di frutta, patatine, energy drink, merendine e molto altro. Parliamo, insomma, di tutti quegli alimenti complessi, ma pronti per essere mangiati. Oggigiorno i supermercati ne sono pieni, perché la gente richiede cibi che non rubino tempo e perché conviene al mercato.
Uno studio ne mette a nudo gli effetti nocivi
Un nuovo studio italiano, denominati studio Moli-Sani, ha messo in luce gli effetti disastrosi degli alimenti ultratrasformati. La ricerca ha monitorato 22.000 persone, dai 35 anni in su. I ricercatori hanno monitorato per 8 anni le abitudini alimentari di questi soggetti, arrivando a una conclusione che non lascia dubbi. Chi mangiava spesso cibi ultratrasformati aveva gravi problemi cardiovascolari e un annesso rischio di mortalità pari al 58%. Se il consumo era ridotto a un pasto su sei, il rischio scendeva al 26%.
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