Il gatto è uno degli animali domestici più diffusi e sono davvero in tanti ad avere una vera e propria venerazione per il mondo felino.
Il suo passo felpato, l’eleganza dei movimenti scattanti, così come la sua natura schiva e indipendente affascinano da sempre l’uomo. Non a caso gli antichi Egizi ne avevano fatto un vero e proprio oggetto di culto, e anche oggi continua a essere protagonista di tante leggende e credenze.
Proprio a causa di queste, spesso si potrebbero avere idee confuse circa alcuni aspetti del gatto.
Una caratteristica che attira la nostra attenzione e curiosità riguarda i suoi occhi, enormi, allungati e a tratti enigmatici. Hanno una profondità nello sguardo che potrebbe risultarci incomprensibile. Dunque andiamo a chiarirci le idee e scopriamo come i gatti vedono i colori e gli umani e se abbiano una capacità visiva maggiore della nostra.
Colori felini
Il più delle volte diamo per scontato che anche i nostri amici a quattro zampe vedano come noi. In realtà, gli occhi degli animali hanno delle caratteristiche che li distinguono da quelli umani e il gatto non fa eccezione.
Per noi è normale percepire e distinguere i colori; ben diversa, invece, la situazione per il nostro gatto. Quest’ultimo avrebbe una percezione cromatica molto più ridotta, distinguerebbe il blu, il viola e il verde. Invece, le tonalità del rosso, dell’arancione e del giallo non sarebbero distinguibili.
A differenza nostra, però, sembrerebbero in grado di percepire le tonalità appartenenti agli infrarossi.
Scopriamo come i gatti vedono i colori e gli umani al buio e cosa percepiscono più di noi
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Sono vari, però, i punti che differenziano la vista dei gatti dalla nostra. I gatti si potrebbero definire miopi; infatti, rispetto agli uomini, avrebbero una capacità di focalizzazione a distanza ridotta. I loro muscoli, infatti, sembrerebbero non riuscire a inquadrare i dettagli in lontananza.
Allo stesso tempo, sembrerebbero non essere in grado in inquadrare i lineamenti dei volti. Più che dal punto di vista visivo, riconoscerebbero gli uomini tramite il senso uditivo e olfattivo.
Secondo uno studioso, John Bradshaw, i gatti vedrebbero gli uomini come dei gatti giganti. Questa teoria potrebbe spiegare molti atteggiamenti nei nostri confronti che sembrerebbero diretti ai loro simili.
Una questione di ampiezza
La loro vista, però, ha anche degli innegabili vantaggi rispetto a quella umana. Avrebbero, infatti, un campo visivo più esteso, di 200 gradi rispetto ai nostri 180. Ciò dipenderebbe dalla posizione frontale dei loro occhi.
Anche la capacità visiva periferica, cioè di guardare ai bordi del proprio campo visivo, sarebbe maggiore. Sarebbe di 30 gradi contro i nostri 20.
Allo stesso tempo, la presenza di un maggiore numero di bastoncelli, cellule della retina connesse ai nervi, consentirebbe loro di scovare il più minimo movimento. Dunque, quando il nostro gatto guarda nel vuoto, probabilmente ha percepito qualcosa. Potrebbe trattarsi anche di un semplice insetto che vola, non avvistato da noi ma da lui sì.
Così come ci saremo chiesti perché i cani rincorrano i vari mezzi, sicuramente ci saremo domandati perché gli occhi dei gatti brillino di notte.
Dipenderebbe dal tapetum lucidum, una superficie riflettente posteriore alla retina e che immagazzinerebbe ogni fonte di luce. Sarebbe lo stesso a far sì che i mici vedano meglio di notte che di giorno in condizione di massima luminosità
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