Per chi ha versato solo 27 anni di contributi non c’è speranza di anticipare la pensione, e per forza di cose si dovrà puntare a quella di vecchiaia. Perché tutte le pensioni anticipate oggi in vigore richiedono più anni di contributi. Si parte dai 30 anni per l’APE sociale, ai 35 anni per l’Opzione donna, fino ad arrivare ai 38 anni per Quota 100 e 102. Per la pensione anticipata ordinaria, invece, ne servono almeno 42 anni e 10 mesi per gli uomini, mentre alle donne è richiesto un anno in meno. Scopriamo a quanto ammonta la pensione per chi ha versato contributi per 27 anni.
La pensione di vecchiaia e il coefficiente di trasformazione
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Per chi va in pensione a 67 anni c’è un punto fermo nel calcolo dell’assegno: il coefficiente di trasformazione è pari al 5,575%. Un coefficiente molto conveniente che restituisce una buona trasformazione del montante contributivo.
Ma per determinare l’importo di una pensione è determinante anche la retribuzione su cui sono stati calcolati i contributi versati. È proprio quella, infatti, a determinare il montante contributivo. Il calcolo della pensione, in questo caso, varia in base alle retribuzioni avute nel corso dell’anno.
La retribuzione media
Sappiamo benissimo che nel corso della carriera di un lavoratore le retribuzioni variano. Intervengono aumenti, adeguamenti e scatti di anzianità. Si svolgono straordinari che variano di anno in anno e incidono sui contributi versati. Proprio per questo, anche sapendo la retribuzione media, il calcolo della pensione è molto approssimativo.
Ma per fare un grossolano calcolo basta la retribuzione media ed in questo articolo fingeremo che il lavoratore abbia avuto per tutti i 27 anni la stessa retribuzione.
Scopriamo a quanto ammonta la pensione con 27 anni di contributi
Con uno stipendio costante di 1.000 euro e con 27 anni di contributi si avrà un montante contributivo pari a 115.830 euro. Applicando il coefficiente di trasformazione si ottiene una pensione mensile di circa 496 euro lordi.
Se la retribuzione media è di 1.500 il montante contributivo sarà pari a 173.745 euro. E la pensione lorda mensile ammonterà a 745 euro lordi. Con stipendi medi di 2.000 euro, invece, il montante sarà pari a 231.660 e la pensione mensile a 993 euro lordi.
Per chi ha avuto retribuzioni medie lorde di 2.500 euro, invece, si avrà un montante contributivo di 289.575 euro. In questo caso la pensione mensile lorda sarà pari a 1.241 euro. Appare chiaro, quindi, che a parità di età e di coefficiente di trasformazione a determinare un importo più alto o più basso della pensione è proprio la retribuzione. Ma non solo l’ultima retribuzione: è necessario fare una media delle retribuzioni ricevute in tutta la vita lavorativa.
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