Il settore delle criptovalute negli ultimi anni ha attirato l’attenzione di molti cittadini. Purtroppo, quando c’è inesperienza, i malintenzionati riescono a fare i propri interessi. E’ il caso di un fiorentino 34enne che ha truffato oltre 230mila risparmiatori.
La Polizia Postale e la Guardia di Finanza, territorialmente competenti, hanno scoperto il presunto autore del più grande attacco cyber-finanziario. L’uomo sfruttando la piattaforma informatica “Bitgrail” ha messo a segno un colpo da 120 milioni di euro. La Procura ha accusato di frode informatica, auto-riciclaggio e bancarotta fraudolenta il presunto autore.
Frodi con le monete virtuali
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Questa operazione di polizia giudiziaria ha un valore importante perché per la prima volta sono state documentate frodi a danno di investitori, compiute con l’impiego di monete virtuali. Purtroppo, anche nel settore delle criptovalute, sono in crescente aumento gli illeciti arricchimenti che avvengono attraverso l’utilizzo indebito di piattaforme online.
Com’è partita l’indagine
La denuncia di un titolare di una piattaforma exchange ha messo in allerta tutti. Infatti ha notato un furto di un’ingente somma in criptovaluta “NANO” XRP. L’uomo ha sfruttato un bug del protocollo Nano riuscendo a mettere in atto transazioni illecite.
Paradossalmente, il soggetto criminale, in una prima parte, ha collaborato attivamente con le indagini, in modo da sviare i sospetti sulla propria persona. In effetti, l’uomo ha consentito di far agire altre persone, non ancora identificate, a danno di terzi.
Il reato
Il reato commesso non è di poco conto perché a questo si aggiunge l’aggravante di aver abusato della qualità di operatore del sistema. Una vicenda intricata che ha lasciato gli stessi organi inquirenti a bocca aperta.
Infatti, gli investigatori hanno scoperto l’autore anche grazie alla collaborazione dei funzionari dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia.
I movimenti bancari hanno giocato un brutto scherzo al presunto autore del più grande attacco cyber-finanziario. Gli investigatori, a questo punto, hanno avuto il quadro chiaro e capito da quale mente partiva la truffa. Questo ha fatto sì che venisse scoperto il presunto autore del più grande attacco cyber-finanziario mai visto in Europa.