Scontrino elettronico, ecco chi piange

scontrino elettronico

L’introduzione dello scontrino elettronico ha messo in ginocchio i negozi dei comuni montani ed il rischio della chiusura di tantissime attività commerciali è sempre più dietro l’angolo.

L’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani ha lanciato da tempo l’allarme, calcolando che in Italia oltre 200 piccole comunità sono già senza negozi e senza bar.

Ora con l’introduzione dello scontrino elettronico il numero potrà salire e la desertificazione commerciale espandersi a macchia d’olio.

Scontrino elettronico cosa c’è da sapere

L’obbligo è entrato in vigore a luglio 2019 ma con il nuovo anno lo è per tutti gli operatori economici che emettono ricevute fiscali, commercianti, artigiani, alberghi o ristoranti.

Cosa cambia per il consumatore

Per coloro che fanno gli acquisti cambia ben poco: tra le mani si ritroveranno non più uno scontrino o una ricevuta ma un documento commerciale. A differenza di prima non ha valore fiscale. Serve da garanzia del bene o del servizio pagato, oltre che per il cambio merce.

Cosa cambia per le attività economiche

Non ci sarà più l’obbligo di tenere il registro dei corrispettivi per le attività commerciali. La procedura elettronica consentirà in automatico a ritmo quotidiano la trasmissione telematica dei dati direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Le copie dei documenti commerciali non dovranno essere conservate. Per adeguarsi l’attività commerciale dovrà acquistare il registratore telematico o adattare quello vecchio: lo Stato per venire incontro ha concesso un contributo sotto forma di credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta, per un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento.

Servirà per la lotta all’evasione?

Molti si chiedono se questa misura sia utile per combattere l’evasione.  Il Governo sta stringendo le maglie per recuperare quanti più soldi possibili per far quadrare i conti. Oltre a questa misura c’è l’introduzione del progressivo abbassamento dell’uso del contante e una serie di meccanismi premiali, a cominciare da quello che viene chiamato il ‘bonus Befana‘ che scatterà nel gennaio 2021 sui pagamenti effettuati quest’anno con le carte di pagamento per alcune tipologie di servizi.

Approfondimento

Reddito di cittadinanza

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