La Corte di Cassazione, con sentenza n. 19767 del 22 settembre 2020, ha dato inizio ad un trend giurisprudenziale che si è ripetuto successivamente. Infatti, anche le sentenze successive, hanno riconosciuto la possibilità di esonero o di esenzione TARI, in talune ipotesi. In quella specifica della sentenza prima citata, la Corte ha ribadito la responsabilità delle amministrazioni comunali sulla raccolta dei rifiuti. In particolare, sussisterebbe uno sconto fino al 40% sulla TARI, in questa specifica ipotesi. Si tratta della mancata raccolta dei rifiuti da parte del Comune o dell’azienda dallo stesso delegata. Ma, cerchiamo di capire, come si è arrivati a questa conclusione, ossia la possibilità di chiedere uno sconto fino al 40% sulla TARI se ricorre questa specifica ipotesi. Partiamo col dire che è obbligo dei Comuni svolgere accuratamente il servizio di raccolta dei rifiuti. In caso contrario, il comportamento negligente della P. A. è qualificabile come un grave disservizio, con conseguente riduzione della tassa.
Cosa ha specificato la Cassazione
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Per individuare la disciplina vigente in materia, bisogna ricorrere agli artt. 62 e 64 del d.lgs. n. 507/1993. Essi prevedono che la tassa rifiuti è dovuta per la sola occupazione o detenzione di locali ed aree scoperte. Ciò, a prescindere dall’uso cui sono adibiti, purché esistenti nelle zone del territorio comunale in cui il servizio è istituito. Quindi, il tributo sarebbe dovuto dai cittadini indipendentemente dalla circostanza che gli stessi utilizzino il servizio. In seguito a questa normativa, inizialmente, non si è mai contemplato un possibile esonero dal pagamento del tributo.
Successivamente, però, il comma 656 della Legge n. 147/2013 ha rettificato il tiro, facendo un’aggiunta importante. Ha cioè stabilito che la TARI è dovuta nella misura massima del 20% in caso di mancato svolgimento del servizio. Stesso vale in caso di effettuazione di esso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio. Inoltre, il successivo comma 657, ha stabilito che nelle zone in cui non è effettuata la raccolta, c’è la riduzione. Cioè: la TARI è dovuta in misura non superiore al 40%.
Sconto fino al 40% sulla TARI se ricorre questa specifica ipotesi
Sulla base delle norme citate, qualificando il rapporto tra Comune e cittadini come un contratto a prestazioni corrispettive, l’orientamento è cambiato. Sicché, ha iniziato a farsi strada l’idea che la mancata e regolare raccolta dei rifiuti, dovesse avere delle conseguenze. Una di esse è, appunto, la riduzione del tributo. Dunque, l’indicata sentenza della Cassazione, ha ribadito il diritto a una riduzione fino al 40% della TARI. Ciò, nell’ipotesi di mancato svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. La percentuale di sconto è da calcolarsi in relazione alla distanza dell’abitazione del contribuente dal più vicino punto di raccolta comunale.