Molti avranno visto dei cartelloni blu aggirandosi per le grandi città italiane. Si tratta di una campagna pubblicitaria per la nuova serie di Netflix, Vatican Girl. Sull’affissione è infatti ritratta una giovane Emanuela Orlandi con una foto in bianco e nero risalente agli anni Ottanta. È la stessa che venne usata all’epoca per creare dei manifesti pochi giorni dopo la sua scomparsa all’interno della città del Vaticano. Questo tipo di pubblicizzazione non ha mancato di destare emozioni contrastanti, fra cui sdegno e stupore. Però sicuramente ha contribuito a riportare all’attenzione del pubblico su questo caso di cronaca nera che all’epoca aveva scosso l’Italia e che continua anche ora a sollevare degli interrogativi. È infatti scioccante questa serie tv che riprende le indagini di un eclatante caso di cronaca nera. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.
Vatican Girl (2022)
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La serie indaga la scomparsa della ragazza all’epoca sedicenne, uscita di casa per recarsi ad un’attività extrascolastica senza fare mai più ritorno. Con le interviste alle sorelle e alla madre, la sceneggiatura cala lo spettatore in una giornata qualunque dell’anno 1983 e nell’orrore che presto ne consegue fra lo spaesamento e le domande di tutti. Emanuela è uscita con uno strumento musicale e non ha fatto più ritorno, riferendo poco prima tramite una telefonata di essere stata agganciata da un testimonial dell’Avon. Durante le prime ore, che probabilmente sarebbero state decisive, gli organi di polizia non fanno partire le indagini sospettando un allontanamento volontario.
Scioccante questa serie tv che narra quasi trent’anni di vicende sul caso Orlandi
Ben presto però cominciano ad entrare in campo delle forze molto più grandi del nucleo della famiglia Orlandi. Papa Giovanni Paolo II annuncia dal proprio balcone il rammarico per la sparizione della giovane e intervengono i servizi segreti. La prima pista è quella di un rapimento da parte del KGB che vuole scambiare una cittadina vaticana con l’attentatore Agca. Ben presto però questa ipotesi crolla e tramite telefonate anonime e segnalazioni anni e anni dopo si comincia a sospettare della malavita romana. La Banda della Magliana infatti mostra dei collegamenti con il caso Orlandi e con il Vaticano grazie alla testimonianza dell’amante di un ex boss. Questa racconta di aver aiutato a sequestrare la ragazza e di averla consegnata a degli ecclesiastici. Resta quindi un forte dubbio di una pista di natura sessuale, confermata da una testimonianza di un’anonima nel finale.