Scenari per il 2022: domande e risposte

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Stiamo andando verso un nuovo anno e molti si pongono domande e dubbi, cui non è agevole dare una risposta. Tra le tante domande e risposte c’è sicuramente quella relativi ai possibili scenari per il 2022.

Soprattutto in ambito sanitario, ma anche politico ed economico.

Prevarrà uno scenario espansivo e con inflazione al rialzo, oppure la pandemia avrà la meglio, e si dovranno privilegiare ipotesi recessive?

E potrebbe scomparire, e quando, l’attuale virus?

Molte di queste domande possono avere solo una risposta probabilistica, inserita in una sorta di nuvola di possibilità, come ci insegna la moderna fisica quantistica, che ha abbandonato antiche certezze.

Cerchiamo comunque di offrire una risposta alle principali domande, che molti si pongono, strutturando il presente articolo proprio in forma di domande e risposte.

Scenari per il 2022: domande e risposte

Le vaccinazioni potranno arrivare a fermare i contagi?

Ogni virus presenta delle varianti ed ognuna di queste può avere un certo grado di reazione ad un determinato vaccino. Lo abbiamo visto in altre occasioni con la formula dell’immunità di gregge.

L’attuale variante Omicron non pare trovare un rilevante ostacolo nei vaccini ora disponibili, utilizzati soprattutto per evitare complicazioni gravi e decessi.

Infatti evitare il contagio non è l’unico possibile obiettivo di un vaccino, ed anche l’incolumità di chi contagiato assume un rilievo tra gli obiettivi delle campagne vaccinali.

In altri termini, si considera anche l’obiettivo di allentare la pressione su strutture sanitarie ed ospedali al fine di liberare disponibilità di posti per la pandemia e per altre problematiche sanitarie.

Il Covid scomparirà nel 2022?

Dato l’attuale livello di contagio, è comunque probabile che ci si avvicini, tra contagi e campagna di vaccinazione, ad una sorta di immunità di gregge, che attualmente i vaccini non consentono.

Infatti talora è proprio un virus a consentirla, e non un vaccino.

Pertanto, qualora non compaiano nuove varianti, si potrebbe effettivamente andare verso la fine del contagio attorno alla primavera del 2022. Una data in cui anche questa ondata dovrebbe essere terminata.

Questa l’opinione di alcuni esperti, che condivido.

Ovviamente, però, non possiamo sapere se non compariranno nuove varianti e quali potrebbero essere determinati parametri quantitativi, da inserire in formule, come quella dell’immunità di gregge.

Da tali variabili dipenderà lo scenario che prevarrà.

Uno scenario diverso potrebbe in effetti prevedere anche la comparsa di varianti, che consentano però una immunità di gregge con percentuali anche non rilevanti di vaccinati.

Inoltre tramite l’adozione di nuove forme di vaccino, ad esempio in forma orale, potrebbe più agevolmente diffondersi una eventuale immunità ad esso collegata, rispetto alle esigenze che comporta la vaccinazione tramite iniezione.

E si andrebbe comunque verso forme di vaccinazione obbligatoria?

Proprio la formula dell’immunità di gregge e gli attuali livelli di somministrazione del vaccino ne dimostrerebbero una sostanziale problematicità.

Peraltro, personalmente, a parte le problematiche di ordine morale, giuridico e costituzionale, che si oppongono all’adozione di un tale provvedimento, non va dimenticato che, al fine di rendere obbligatorie le attuali forme di vaccinazione in alcuni ambiti, si è dovuto far ricorso all’impedimento di diritti, come quelli relativi all’accesso a luoghi di svago o di lavoro o all’esercizio di attività professionali.

Nel caso in cui non fosse possibile correlare qualche forma di esercizio di un diritto all’inosservanza di un obbligo vaccinale, francamente vedrei come svuotata di gran parte di efficacia una siffatta imposizione, se ad esempio collegata ad una semplice sanzione amministrativa.

Ma l’esecutivo non ha promesso troppo, dichiarando che il suo obiettivo primario era, soprattutto in ambito economico, quello di evitare nuovi lockdown?

In effetti, la promessa è stata eccessiva.

In diversi Paesi si sta nuovamente ricorrendo al lockdown ed anche l’Italia non è esente da un siffatto provvedimento.

Lo stiamo vedendo con riferimento alle sale da ballo ed alle discoteche, che resteranno chiuse sino a fine gennaio.

Se si dovesse giudicare da questi provvedimenti, potremmo dire che la promessa non è stata rispettata.

Esiste un’altra importante variabile, questa volta economica, l’inflazione. Cosa succederà a tale riguardo?

Molto dipende dalla variabile macroeconomica, rappresentata dall’offerta generale di mercato.

Un’espansione dell’offerta di prodotti e servizi, tale da superare le attuali strozzature, consentirà di superare alcune dinamiche inflattive, anche senza particolari interventi da parte di una o più Banche centrali.

Ma l’inflazione potrebbe avere varie cause, non ultima quella riconducibile a conflitti geopolitici, che si riflettono su taluni aspetti economici.

Il principale riferimento è alla questione ucraina ed ai rapporti con la Russia, che certo non si trovano in una fase ottimale, per noi occidentali.

Come si comporteranno i principali listini azionari?

Tra le molteplici domande e le relative risposte sugli scenari per il 2022, vi sono anche quelle relative ai mercati.

Durante l’anno si trovano molteplici setup di un certo rilievo, da cui potrebbero ingenerarsi fasi ribassiste. Come quello indicato per la prima parte dell’anno dal frattale di ProiezionidiBorsa.

Ma il trend di fondo va considerato al rialzo, fin tanto che non vengano ceduti alcuni fondamentali riferimenti supportivi, come quelli indicati dal metodo proprietario PLT.

Al momento questi restano intatti e quindi ogni eventuale fase ribassista va intesa come occasione di acquisto. Fin tanto che non intervenga una rottura dei supporti di lungo termine.

Difficilmente un cambiamento della politica monetaria in senso restrittivo potrà determinare un’inversione del trend di lungo termine, ma solo un suo assestamento. Ma anche le fasi di maggior virulenza del virus, pur potendo portare a pesanti ribassi percentuali, sinora non sono state in grado di condurre ad inversioni durature di un trend, che è continuato nella sua direzionalità rialzista di lungo termine.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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