Scegliendo questi tagli di carne e adottando queste astuzie della nonna, sapremo come cucinare un arrosto morbido e mai asciutto persino il giorno dopo

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L’arrosto di carne è per eccellenza il secondo di terra simbolo della domenica. Quando bisogna esibire il nostro talento culinario non c’è modo migliore che cucinare un buon arrosto. In molte famiglie, si innesca una simpatica contesa fra suocere e nuore sui piatti della tradizione come le lasagne, il ragù o l’arrosto. Cucinare l’arrosto però non è semplice e tutti, nuore o suocere, potrebbero ususfruire di qualche segreto che andremo a svelare.

Scegliendo questi tagli di carne e adottando queste astuzie della nonna, sapremo come cucinare un arrosto morbido e mai asciutto persino il giorno dopo

In questo articolo vedremo dei trucchi che usavano le nostre nonne per rendere così indimenticabile l’arrosto del pranzo domenicale. Inoltre vedremo quali siano i migliori tagli da scegliere da fare arrosto sia di maiale che di vitello.

Taglio migliore per arrosto di maiale

Per quanto riguarda la carne di maiale uno dei migliori è la coppa che è davvero saporita. In alternativa potremo optare per il filetto anche se potrebbe diventare asciutto. Con i consigli che elencheremo fra poco, comunque, non correremo questo rischio. L’arista è un altro pezzo ottimo con un prezzo a partire dalle 10 euro al chilogrammo. Ricordiamo che la carne di maiale è molto saporita ma se il taglio fosse troppo magro si rischia che l’arrosto dopo poche ore divenga asciutto. Potremo pertanto abbinarlo ad alcuni frutti in cottura. Gli arrosti di maiale con le prugne, le mele o le castagne sono fra le versioni più note e gustose.

Taglio migliore per arrosto di vitello o manzo

Come risaputo la carne bovina ha un prezzo leggermente superiore ma ha una struttura che può rilasciare molti succhi con un’ottima resa. Fra i tagli migliori annoveriamo la noce, che è la parte interna della coscia del bovino. Si caratterizza per essere molto tenera e quindi è adatta anche per cottura in pentola. Il cappello del prete (o spalla) è decisamente il taglio più utilizzato. Infine il tenerone, soprattutto per le razze piemontesi, rappresenta l’eccellenza per la carne da cucinare arrosto. Per quanto riguarda i prezzi si parte dalle 16 euro della noce di vitello alle 17 euro/kg del tenerone fino alle 18 euro al kg del cappello del prete.

Come far dorare l’arrosto

Un piccolo trucco per rendere l’arrosto succulento se lo cuciniamo al forno consiste nel bagnare la carne un quarto d’ora prima della fine cottura con un intingolo speciale. Prepareremo in una tazzina il succo di mezzo limone e un cucchiaino di zucchero, dopo aver mescolato bene spennelleremo la carne o con un mestolino la bagneremo. Termineremo la cottura in forno per gli ultimi 5 minuti.

Se l’arrosto diventa secco

Se il giorno dopo l’arrosto diventa asciutto, potremo servirlo tagliando già le fette e preparando una riduzione molto particolare per bagnarlo. Mettiamo sul fuoco a fiamma bassa due bicchieri di vino bianco con una prugna sbucciata. Portiamo ad ebollizione e lasciamo rapprendere per qualche minuto. Togliamo la prugna e cospargiamo la riduzione sulle fette dell’arrosto. Prima di tritare gli avanzi dell’arrosto per far polpette potremo adottare questo trucchetto gustoso.

Scegliendo questi tagli di carne e adottando queste astuzie della nonna, il nostro arrosto sarà davvero apprezzato da tutti.

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