Affrontare la vita di tutti i giorni insieme a difficoltà economiche e problemi di salute non è di certo semplice. Le spese sono notevoli soprattutto se si ha bisogno di visite specialistiche, di un’assistenza costante e se a lavorare è soltanto un membro della famiglia. Se poi all’interno del nucleo familiare ci sono minori o maggiorenni non economicamente autonomi, o studenti, non sempre si riesce ad arrivare a fine mese. Ecco perché il nostro legislatore prevede varie e diverse forme di tutela per quanti possono trovarsi in situazioni di difficoltà.
Si pensi alla pensione di invalidità per chi soffre di determinate patologie e all’assegno di accompagnamento. Ad esempio, a chi soffre di diabete spettano in questi casi 525 euro, oltre alla pensione d’invalidità, a prescindere dal reddito. Così come è consentito a chi è titolare di Legge 104 di fruire di determinati e importanti benefici. Si pensi all’esenzione dal bollo auto o alla possibilità di ottenere un pass per parcheggiare più agevolmente. Infatti, in determinati casi con una semplice domanda da presentare al Comune di residenza si potrebbe avere uno spazio per parcheggiare nelle prossimità dell’abitazione.
Scattano multe di oltre 5.000 euro dall’Agenzia delle Entrate anche per chi ha la Legge 104 e commette questi errori
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Il nostro legislatore, pertanto, dimostra di avere a cuore le esigenze di quanti sono in difficoltà e cerca di fare il possibile per sostenere e aiutare. Ma proprio come un genitore può diventare molto severo, qualora si assuma una condotta da furbetti per ottenere benefici e vantaggi non spettanti. S’immagini il caso in cui un titolare di 104 presenti documenti falsi o attestanti cose non vere conseguendo indebitamente contributi, sovvenzioni o finanziamenti dello Stato. In questo caso si configura un’indebita percezione ai danni dello Stato, con conseguenze molto gravi, prevista dall’art. 316 ter c.p.
Quest’ultimo, infatti, prevede che chiunque mediante l’utilizzo o presentazione di dichiarazioni o documenti falsi consegue indebitamente benefici è punito con la reclusione. Ovvero benefici come sovvenzioni, finanziamenti, contributi, mutui agevolati o altre erogazioni simili erogati dallo Stato o da altro Ente pubblico o Comunità europee. La reclusione può essere da sei mesi a tre anni o da 1 a 4 anni se il fatto è commesso da un Pubblico Ufficiale. Ad ogni modo non si applica la reclusione se la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a 3.996,96. In questo caso però scattano multe di oltre 5.000 euro fino ad un massimo di euro 25.882,00.
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