Talvolta ci sentiamo circondati dalle incombenze e dai pagamenti. Tanto più nel periodo delle dichiarazioni dei redditi, quando l’attenzione alle spese è massima. Non solo per quanto riguarda i profitti e i guadagni che riceviamo, ma anche per le spese che abbiamo realizzato e che potrebbero farci usufruire di detrazioni. Queste, infatti, ci consentirebbero di risparmiare molti soldi sulle imposte da versare.
Ma ci sono anche altre situazioni della vita in cui dobbiamo far presente allo Stato ciò che stiamo ricevendo, a prescindere dalla dichiarazione dei redditi. Si tratta della dichiarazione di successione. Questa avviene ogni qual volta un nostro caro muore e per il meccanismo dell’eredità i suoi beni vengono trasmessi ai cari. Forse potremmo ritenere di essere esenti da questa dichiarazione. Magari per il fatto di aver calcolato di non dovere alcunché come imposta di successione per il valore dei beni ricevuti.
Un’imposta decisamente salata
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In effetti ci sono molte situazioni in cui nulla sarà dovuto. Basti pensare che i parenti prossimi hanno una franchigia di un milione di euro. Si tratta di una cifra all’interno della quale, cioè, l’importo dell’imposta sarebbe pari a 0. Ma su questo la legge è molto chiara. A parte un’eccezione, è obbligatorio presentare la dichiarazione di successione. A prescindere dal successivo pagamento dell’imposta.
Proprio in questo caso scattano multe da 258 a 1032 euro. Ma vediamo quanto lungo è il termine per adempiere e quanto potrebbe aumentare la multa se dobbiamo anche versare l’imposta di successione relativa ai beni ricevuti.
Il termine per produrre la dichiarazione di successione dura 12 mesi. Il conteggio ha inizio a partire dalla morte cui l’eredità fa riferimento. Se il de cuius lascia almeno un immobile, oppure beni mobili per un importo superiore ai 100.000 euro, i successori dovranno adempiere alla presentazione. Non sarà necessaria solo qualora la destinazione sia inferiore alla cifra, priva d’immobili e rivolta esclusivamente a coniuge e parenti in linea diretta.
Come anticipato, la sanzione non è affatto collegata al pagamento dell’imposta. Anzi, qualora questa sia dovuta, la sanzione potrebbe aumentare ulteriormente. La legge 346/1990 infatti prevede che gli eredi dovranno versare un importo pari ad un ammontare che va dal 120% al 240% dell’imposta dovuta a causa dell’omessa presentazione della dichiarazione.
Scattano multe da 258 a 1032 euro per chi non presenta al Fisco la dichiarazione che molti reputano superflua
È bene infine precisare che per liberare parenti e gli altri eredi dalla sanzione, basterà la presentazione di un solo documento di successione. Questo atto può avvenire da chiunque sia legittimato alla presentazione: non solo parenti stretti, ma anche legatari e fiduciari. È possibile il ravvedimento operoso entro 90 giorni, aspetto che ridurrebbe la sanzione ad 1/10 dell’importo. Teniamo poi presente che, nel caso di presenza di un immobile all’interno della successione, sarà necessario procedere alla relativa voltura catastale.
Ricordiamoci infine che esiste un altro metodo per non pagare le imposte di successione e che è assolutamente legale. Questo riguarda tutti, dai parenti più stretti, ai successori estranei al nucleo familiare che altrimenti dovrebbero versare l’8% delle imposte.
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