Tra circa una settimana arriva la scadenza delle imposte legate alla dichiarazione dei redditi 2022 (saldo e primo acconto). A dire il vero il 30 giugno è una deadline di fuoco in termini scadenzario fiscale. Si contano 61 versamenti oltre a 6 dichiarazioni ed altrettante comunicazioni da effettuare per proprio entro quella data.
Tuttavia, tra gli appuntamenti fiscali di giugno spiccano l’IMU a metà mese e il versamento delle imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi. Concentriamoci su quest’ultima, anche perché la scadenza riguardante gli immobili è già andata.
Dunque, scade il 30 giugno l’importante versamento a carico di pensionati, lavoratori alle dipendenze altrui e per alcuni autonomi.
La data del 30 giugno sulle imposte legate alla dei redditi dichiarazione 2022
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Il 30 giugno scade il termine utile per versare, senza maggiorazione, le imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali delle persone fisiche e società di persona. Il riferimento è quindi al Modello 730/2022, Redditi Pf 2022, Redditi Sp 2022 e IRAP 2022.
La data del 30 giugno interessa sia chi intende procedere con un unico versamento sia chi invece vuole rateizzare l’importo dovuto.
Inoltre il 30 giugno scade il versamento del saldo IVA del 2021, così come risultante dalla dichiarazione annuale. L’importo va maggiorato dello 0,40% per ogni mese, o sua frazione, ricadente tra il 16 marzo scorso e il 30 giugno 2022.
Cosa prevede il ricorso alla rateizzazione
Tuttavia, l’importo dovuto (saldo e primo acconto delle imposte sui redditi) può essere effettuato entro i 30 giorni successivi. In tal caso si applica una maggiorazione dello 0,40% (l’interesse corrispettivo) sul dovuto. La nuova scadenza diverrebbe così il 30 luglio 2022, che è un sabato. Considerato il periodo di sospensione feriale (quello compreso tra il 1° e il 20 agosto), si arriva direttamente al 22 agosto.
Come anticipato, si può versare in un’unica soluzione o ricorrere alla rateizzazione. In tal caso si può spalmare l’importo fino a un massimo di 6 rate, e aggiungendo gli interessi del 4% annuo sul dovuto. Inoltre ricordiamo che il calendario delle scadenze della rateizzazione è diverso per i titolari di partita IVA rispetto a pensionati e dipendenti.
Scade il 30 giugno l’importante versamento a carico di pensionati, lavoratori dipendenti e titolari di partita IVA per evitare di pagare la maggiorazione
Vediamo come procedere a versare le imposte dovute, a seconda delle categorie di contribuente.
I non titolari di partita IVA possono procedere tramite il modello F24 cartaceo, direttamente in Poste Italiane o in banca. Oppure tramite gli agenti della riscossione. ma a patto che non utilizzino crediti contributivi o tributari in compensazione. Lo stesso dicasi se devono pagare un modello F24 già precompilato da parte dell’Ente impositore.
Il versamento tramite modello F24 con modalità telematiche è previsto anche per i titolari di partita IVA. Essi potranno procedere o tramite intermediario abilitato alla riscossione o direttamente, in prima persona.
In questo secondo caso basterà accedere ai servizi AdE “F24 web” o “F24 online”, attraverso i canali Fisconline o Entratel. In alternativa potrà ricorrere (tranne nel caso di modello F24 con saldo a zero) all’Internet banking offerto dal proprio istituto di credito. Oppure da Poste Italiane o gli agenti della riscossione che risultino convenzionati con AdE.
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