Andare a scuola o all’università è un’occasione per crescere, aumentare il proprio livello culturale e soprattutto formarsi. Ed è lecito immaginare che sia una sorta di preparazione al mondo del lavoro. Gli ultimi anni hanno, però, lasciato intendere quanto questo passaggio non debba essere considerato automatico.
Soprattutto per i giovani in Italia dove, oltre alla questione assunzioni, si pone quella reddituale. In questo senso è molto interessante valutare il confronto con gli altri Paesi. Con particolare riferimento alla fascia d’età tra i 18 ed i 24 anni, sarebbero questi i luoghi in Europa in cui i giovani che lavorano guadagnerebbero di più.
Redditi giovanili, chi occupa le prime posizioni
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I dati Eurostat, pubblicati a maggio, si riferiscono ai redditi del 2022. Al primo posto c’è la Svizzera con l’equivalente 42.696 euro annui. Al secondo c’è la Norvegia con 30.909 euro e al terzo il Lussemburgo con 29.451 euro. Quando, però, si vanno a valutare questi dati, è opportuno tenere sempre conto di quello che è il costo della vita nelle diverse Nazioni ed è chiaro quanto, ad esempio, sul territorio svizzero questo conti.
Il dato dell’Italia è di 15.858 euro. Una cifra che è al di sotto della media europea, pari a 16.825 euro. Andando ad effettuare il confronto con Paesi con cui si fa spesso il paragone, si nota che i redditi dei giovani italiani sono praticamente dietro a quasi tutti.
Sarebbero questi i luoghi in Europa in cui si possono guadagnare più soldi subito dopo la scuola o la laurea
In Germania il reddito per i giovani tra i 18 ed i 24 anni è stimato in 23.858 euro, 19.482 euro in Francia, 23.778 euro nei Paesi Bassi e 25.617 euro in Belgio. Chi, invece, si assesta a livelli inferiori all’Italia è la Spagna con 14.085 euro.
Si tratta della fascia d’età tra i 18 ed i 24 anni. Si fa riferimento, cioè, a quella parte di popolazione che ha finito il proprio percorso scolastico o accademico (magari anche con un titolo triennale).
Non bisogna, come già detto, farsi ammaliare al 100% dai dati, tenuto conto che ogni Nazione prevede costi diversi per affitti, servizi e altre spese della quotidianità. Risulta, però, innegabile come la situazione dei giovani italiani oggi sia da monitorare e possibilmente migliorare. Dati divenuti di dominio pubblico di recente hanno rivelato che un milione di persone hanno lasciato il territorio nazionale per andare a lavorare all’estero nell’ultimo decennio. Persone altamente qualificate che hanno scelto di cogliere le occasioni che provenivano da oltre confine. L’auspicio è che, ovviamente, il trend si inverta nei prossimi anni.
Nel frattempo, il Governo, in un momento delicato, ha scelto di mettere in campo iniziative a sostegno del reddito. Tra queste il Bonus 200 euro.
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