Sarebbe questo il test di soli 2 minuti per diagnosticare precocemente l’Alzheimer anche senza sintomi

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Diciamoci la verità, invecchiare non piace quasi a nessuno. Non soltanto per una questione estetica legata ai cambiamenti fisici che necessariamente avvengono col passare del tempo. La preoccupazione molto spesso è maggiormente legata al timore della malattia e dunque del declino fisico e cognitivo.

Soprattutto in quest’ultimo caso la patologia forse più temuta è un tipo di demenza purtroppo molto diffusa, che è il morbo di Alzheimer. Una malattia in grado di rubare ricordi e memorie al punto tale, negli stadi più avanzati, di riconoscere a stento i propri cari.

Anche per questo motivo tale patologia è una piaga non solo per chi ne soffre ma anche per chi sta vicino ad un malato d’Alzheimer. Un compito decisamente doloroso ed ingrato che col progredire della malattia si fa sempre più gravoso. La diagnosi è solo l’inizio, ma qualcosa in questo senso sembra che si stia muovendo.

Una malattia che annulla mente e corpo

Il morbo di Alzheimer è una malattia degenerativa del cervello che colpisce le funzioni cognitive deputate alla memoria, al linguaggio ed al ragionamento.

Questo si traduce anche in un lento ed inesorabile ritiro dalla vita sociale, con la necessità sempre maggiore di assistenza e cure.

Ad essere colpiti sono in particolar modo gli over 65, anche se non mancano rari casi con esordio della malattia già dopo i 50.

Non sembrerebbe esserci alla base un particolare legame con ereditarietà e precedenti familiari, che caratterizzano l’1% dei malati. Ciò che sembrerebbe invece far la differenza è il sesso, ed in particolare, tra uomini e donne, uno dei generi sembrerebbe più esposto.

La diagnosi, tutt’altro che semplice ed immediata, si basa su alcuni esami diagnostici ed in particolare la risonanza magnetica e la TAC-PET.

Tuttavia, dalla scienza arrivano buone notizie, sembrerebbe infatti essere pronto un nuovo metodo di diagnosi molto precoce.

Sarebbe questo il test di soli 2 minuti per diagnosticare precocemente l’Alzheimer anche senza sintomi

La notizia arriva dall’Università di Bath in Gran Bretagna ed è rivoluzionaria.

Sì, perché da quel che dicono le ricerche, l’Alzheimer inizierebbe il suo corso già 10/20 anni in anticipo rispetto all’esordio dei sintomi. Questo significa un ampissimo margine in cui si potrebbe intervenire, ed è a questo che la scienza sta lavorando.

È sempre in questo senso che lavorerebbe il Fastball EEG (elettroencefalogramma).

Sarebbe questo il test di soli 2 minuti per diagnosticare precocemente l’Alzheimer anche senza sintomi, durante il quale al paziente vengono mostrate ripetutamente alcune immagini.

L’osservazione si basa su particolari onde cerebrali che si formerebbero ogni volta che il soggetto vede di nuovo la stessa immagine. Si potrebbe così individuare con largo anticipo una difficoltà cognitiva nella sfera dei ricordi. L’obiettivo è quello di renderlo presto un (economico) esame di screening facilmente accessibile. Una straordinaria notizia che conferma nuovamente l’importanza della ricerca.

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