La dieta che seguiamo quando soffriamo a causa di una patologia grave influenzerebbe il modo di affrontare le cure. Avrebbe, inoltre, conseguenze sugli effetti collaterali e sugli sviluppi della malattia.
Quando compare una patologia tumorale, la perdita di peso sarebbe giustificata da un consumo più veloce di proteine e grassi. Le sostanze che assumiamo dal cibo e che solitamente proteggono e alimentano l’organismo verrebbero assorbite con maggiore difficoltà. Le cure potrebbero diminuire l’appetito e renderci più difficile masticazione e deglutizione. Una dieta bilanciata diventerebbe ancora obbligata per recuperare le forze e aiutare il sistema immunitario, rendere le cure più efficaci e prevenire eventuali infezioni.
Pomodori e tumori al seno e consumo di caffè
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Sapere cosa mangiare se si è malati di tumore è veramente molto importante per affrontare le terapie al meglio delle nostre possibilità. Seguire una dieta simile a quella dell’ospedale, rispettando orari e regole, potrebbe essere un primo passo verso la soluzione del problema.
Su alcuni alimenti sono sorti numerosi dubbi. Per esempio, su quelli che contengono solanacee. La presenza delle poliammine in questi cibi ha portato alcuni studiosi a consigliarne l’eliminazione dalla dieta in via precauzionale.
Le poliammine sono molecole fondamentali per un organismo sano, ma in presenza di un tumore potrebbero portare a una proliferazione di cellule cattive. Melanzane, peperoni, molluschi e frutti tropicali sarebbero sotto osservazione. Nessuno studio ha dato una conferma, la dieta mediterranea nella sua varietà continuerebbe a rimanere un punto di riferimento.
Il caffè, che molti italiani amano, non avrebbe nessuna conseguenza, così come tè e mate. L’unico avvertimento è quello di non bere le bevande troppo calde.
Colazione dopo tumore al seno, biscotti e frutta
La colazione è uno dei pasti preferiti dagli italiani. Alcuni studiosi australiani hanno stabilito che consumare troppo latte o formaggi grassi potrebbe portare a maggiori percentuali di recidive. Oncologi e nutrizionisti lavorano da anni per capire con certezza se questo possa considerarsi un dato concreto.
In linea di massima, il cibo introdotto nell’organismo dovrebbe essere a basso indice glicemico. Alimenti ricchi di potassio e sodio come banane e mele sono indicate e anche le fibre solubili come riso e fiocchi d’avena. Essere seguiti da un nutrizionista esperto ci aiuta a capire meglio il ruolo del cibo rispetto alla malattia.
Per esempio, i tumori al seno si differenzierebbero da tutti gli altri per percentuali di recidiva e aggressività, quindi l’alimentazione dovrebbe essere stabilita ad hoc. Ogni caso è diverso dall’altro e le regole che valgono per tutti sarebbero limitate. Certi alimenti sono odiati dai tumori e danno dei benefici alla maggior parte dei pazienti anche durante la chemioterapia e dopo le cure. Sarebbero le banane, le arance, il succo di pera e di albicocca.
Sarebbe questa la dieta da adottare durante la chemioterapia e i cibi da evitare
Per affamare il male, i nutrizionisti consigliano di evitare le proteine animali e di fare dei mini digiuni che dovrebbero essere stabiliti con l’aiuto dell’oncologo.
L’OMS consiglia di evitare le bevande zuccherate sia per la prevenzione che durante la malattia. Sale e cibi sotto sale dovrebbero essere accantonati. Anche lo zucchero raffinato e i condimenti rovinerebbero l’apporto positivo dato da vegetali e legumi. Dunque, sarebbe questa la dieta da adottare, evitare questi 5 alimenti e sostituirli con 5 porzioni di frutta e verdura potrebbe esserci d’aiuto.
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