Il pesce è uno degli alimenti base della dieta Mediterranea e, come ben sappiamo, andrebbe consumato con una certa regolarità. Andando al supermercato, o dai rivenditori di prodotti ittici, spesso possiamo trovare talmente tanti tipi di pesce da avere l’imbarazzo della scelta. Infatti, abbiamo il pesce azzurro, come il merluzzo, lo sgombro, il pesce spada, o i cosiddetti pesci bianchi, come l’orata, il branzino e così via. Nonostante la grande varietà, però, spesso molte persone dividono in pesci soltanto in due categorie: quelli di allevamento e quelli pescati.
Un pregiudizio che spesso sfavorisce i pesci allevati
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Un’idea abbastanza diffusa nella popolazione è quella di considerare il pesce d’allevamento qualitativamente inferiore rispetto a quello pescato. Infatti, molti pensano che il primo sia un alimento di serie B, privo di nutrienti e assolutamente da evitare.
Uno dei motivi che alimenta questa convinzione, è il fatto che il pesce allevato venga nutrito con mangimi contaminanti e provenienti da risorse non ecosostenibili. In realtà, però, ciò non sarebbe vero poiché il controllo del mangime permette di gestire in maniera ottimale la quantità di nutrienti e di contaminanti. Al contrario, invece, del pesce pescato, per il quale questi fattori dipendono molto dall’ambiente in cui vive e dal livello di inquinamento delle zone di pesca.
Sarebbe più nutriente il pesce d’allevamento se si considera il contenuto di omega-3
Un altro fattore decisivo che differenzia questi due tipi di pesce è il contenuto di grassi omega-3, fondamentali per la salute del cuore e delle arterie. Da alcuni studi, infatti, sarebbe emerso che l’orata allevata, ad esempio, avrebbe un contenuto di grassi omega-3 superiore rispetto a quella pescata.
Ciò si potrebbe riscontrare anche in altre varietà di pesce, come ad esempio il salmone. Anche in questo caso, pare che il pesce allevato conterrebbe più grassi di quello pescato ma, se si misura il contenuto assoluto di omega-3 totali, la proporzione sarebbe invertita. Quindi, anche se potrà sembrare contro intuitivo, in realtà sarebbe più nutriente il pesce d’allevamento se teniamo conto di questi valori.
Altri fattori da tenere in considerazione in fase di acquisto
Alla luce di questi dati, dunque, piuttosto che prediligere l’una o l’altra tipologia in base al pregiudizio, bisognerebbe tener conto di diversi elementi. Ad esempio, bisognerebbe considerare non solo le varie specie di pesce, ma anche la loro stagionalità, localizzazione geografica, dieta e stadio del ciclo vitale. Infatti, sono questi i fattori principali che condizionerebbero i livelli di nutrienti e di potenziali inquinanti in essi contenuti.
Inoltre, è importante ricordare che bisognerebbe porre maggiore attenzione anche sulla scelta della modalità di cottura. Infatti, il trattamento termico degli alimenti, in generale, ha un peso determinante nella qualità degli alimenti, sia per quanto riguarda il loro apporto nutrizionale, che per gli effetti sulla salute.
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