Per non sbagliare alcuni la consumano in tutte i modi in cui è reperibile la frutta. Eppure qualche differenza esiste. In effetti frutta fresca, succhi di frutta e spremute, pur avendo in comune la frutta, hanno caratteristiche diverse. Vediamo quali sono le differenze più importanti che riguardano questi prodotti.
Come non far inscurire mele, banane e frutta in genere
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Può capitare di sbucciare della frutta e poi non finirla tutta. La frutta, una volta tagliata o sbucciata, diventa delicata. Può essere il caso di una mela o di una pera, oppure di una banana. Sappiamo benissimo che se non consumate in tempo, si rischia di ritrovarle di un colore più scuro, se non nere. Questa trasformazione avviene, perché la frutta contiene molti enzimi. La loro presenza serve a proteggerla da batteri o parassiti, che potrebbero attaccarla. Tuttavia questi enzimi, una volta esposti all’aria, fanno cambiare di colore la frutta, inscurendola.
Ciò che si può fare è di rallentare questo processo. Con un trucco ben noto e che fa parte anche del patrimonio delle nostre nonne, ovvero utilizzare del succo di limone. Si versa sulla frutta appena tagliata che si vuol conservare, proprio per disattivarne gli enzimi. Così potrà resistere a lungo.
Sarebbe meglio mangiare frutta fresca che bere succhi di frutta?
Mangiare frutta fresca, come anche verdure, certamente è salutare. Infatti consumata in questo modo, si finisce per assorbire fino al 100% dei nutrienti che essa contiene. Naturalmente a patto che sia mangiata poco dopo la raccolta. Infatti in questo momento la frutta dà il massimo valore nutritivo, proprio perché non si hanno degradazioni nelle vitamine. Inoltre anche le fibre sono presenti sane al 100%.
Basta consumarla fresca, per sentirne tutto il sapore che si sprigiona in bocca. Capiamo allora che è frutta veramente fresca e dalle proprietà ancora integre. Il fatto che si addenta e si macera in bocca con la masticazione, non permette alle vitamine di degradare. Mantengono così tutto il loro valore. Cosa succede invece con i succhi?
La frutta con frullatori ed estrattori
In genere la frutta si mette volentieri nel frullatore. Passa sotto le sue lame, non solo la polpa, ma anche i semi e la buccia, e si trasforma in una sorta di purea. Molte delle fibre, un 90%, si mantengono. Tuttavia quando si frulla la frutta, il succo che si ottiene va bevuto immediatamente. Infatti gli enzimi degradano presto a causa del contatto con l’aria, come anche la vitamina C per gli agrumi.
Centrifughe ed estrattori per il succo di frutta
Se si utilizzasse invece una centrifuga allora qualche cosa cambia. Siamo intorno ai 15.000 giri al minuto. Qui le fibre legnose si sminuzzano e la polpa viene raccolta e filtrata. Si raccoglie così solo il succo. Le fibre restano all’interno del filtro, mentre delle vitamine presenti nel succo ne restano fra il 70 e il 90%. Questi succhi privi di fibra, per essere preservati dall’ossidazione, ricevono forti aggiunte di zucchero. In un bicchiere capiente da 250 ml ci potrebbero essere 5 cucchiaini di zucchero. Anche questo succo, centrifugato o estratto, andrebbe consumato subito, per non perdere tutti gli antiossidanti disponibili.
Cosa sarebbe meglio mangiare
Alla fine mangiare direttamente la frutta appena colta, è certamente il modo migliore per assumerne tutte le sostanze nutritive. La masticazione le preserva senza rovinarle. Invece molte sostanze si ossidano e si perdono a contatto con l’aria, come capita nel frullatore e nella centrifuga. Quest’ultima in più, riscalda gli alimenti e fa degradare la vitamina C che è sensibile al calore.