È ormai tempo di iniziare a pensare al menù della vigilia, soprattutto se abbiamo ospiti.
Sappiamo bene che, da tradizione, il 24 dicembre si mangia rigorosamente pesce e allora la faccenda si complica.
Non solo perché il pesce non è così semplice da preparare.
A questo proposito potrebbe tornare utile conoscere 2 trucchetti che pochi conoscono per cucinare un pesce dorato e croccante fuori e tenero dentro.
Il timore è soprattutto quello di riproporre sempre i soliti piatti che, nonostante le tradizioni, rischiano di annoiare.
In molte parti d’Italia, proprio la sera della vigilia, è usanza mangiare il capitone, perlopiù fritto.
Una pietanza che non sempre trova tutti d’accordo, per questo spesso si opta per un più popolare baccalà.
Ma come evitare il solito piattone di fritto, pesante e soprattutto il cui odore è difficilissimo da mandar via?
Ecco perché si mangia il pesce in determinati giorni e quali sono i più portati in tavola
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L’usanza di consumare pesce va ricercata nella tradizione cristiana.
Era proprio una norma del Codex Iuris Canonici del 1917 a prevedere l’astinenza dal consumo di carne ed il digiuno nei giorni di vigilia.
La carne infatti a quel tempo rappresentava uno sfizio ed uno sfarzo a cui sottrarsi in segno di “penitenza” per i peccati commessi.
Tra i più consumati oltre al capitone ci sono tutti i tipi di crostacei e appunto il baccalà e lo stoccafisso.
Per chi se lo stia domandando non sono affatto la stessa cosa!
In entrambi i casi si parla di merluzzo, ma il baccalà è conservato sotto sale mentre lo stoccafisso è essiccato.
Tra i due quello che forse richiede meno “manutenzione” prima della preparazione è proprio il baccalà.
Crediamo dunque che sarà un vero trionfo di gusto e sapori quest’alternativa ricetta per il baccalà della vigilia senza frittura.
Vediamo di cosa si tratta.
Sarà un vero trionfo di gusto e sapori quest’alternativa ricetta per il baccalà della vigilia senza frittura
Di difficoltà media, la preparazione è davvero alla portata di tutti.
Ingredienti per 4 persone:
- 250 grammi di sfoglia per lasagne;
- 600 grammi di baccalà ammollato;
- 350 grammi di spinaci;
- besciamella;
- brodo vegetale;
- 40 grammi di burro;
- 1 bicchiere di latte;
- parmigiano;
- sale e pepe q.b.
Tutti i passaggi per prepararla
Per prima cosa è necessario far cuocere il baccalà nel brodo vegetale per circa 15/20 minuti.
Appena possibile scoliamolo, procediamo col togliere la pelle e le lische e tritiamolo grossolanamente.
Portiamo quasi ad ebollizione il latte e mettiamo in cottura il baccalà, uno spicchio d’aglio schiacciato per chi vuole, sale e pepe.
Una volta che il latte si sarà assorbito possiamo aggiungere gli spinaci precedentemente lavati e tagliati e 50 grammi di burro.
Lasciamo cuocere il tutto per qualche minuto ed eccoci pronti per iniziare a comporre le lasagne.
La sfoglia va precedentemente sbollentata e stesa su un telo o una tovaglia in cotone.
Alternando uno strato di pasta ed uno di baccalà e spinaci completiamo la preparazione, aggiungendo qualche cucchiaio di besciamella e del parmigiano.
Inforniamo il tutto per circa 25/30 minuti a 180 gradi ed ecco pronto il nostro alternativo primo natalizio da leccarsi i baffi.