Se dovessimo ricevere una proposta per parlare con i nostri parenti defunti, probabilmente penseremmo subito ad un sedicente sciamano che vuole avere contatti con l’aldilà.
Oppure potremmo trovarci nel bel mezzo di un film di fantascienza come “Black Mirror”.
Quest’ultima ipotesi è più vicina alla realtà di quanto possiamo pensare, perché sarà l’assistente vocale di Amazon, Alexa a riportare in vita la voce dei nostri cari morti. Come? Esaminiamo i dettagli.
Sarà possibile riprodurre la voce dei defunti con un famosissimo oggetto tecnologico che imiterà le voci dei nostri cari
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Alexa di Amazon, grazie ad un sintetizzatore vocale che le imiterà, riprodurrà le voci dei defunti. Nel corso della presentazione, è stato mostrato il video di un bambino che chiede ad Alexa di leggergli una favola con la voce della nonna che non c’è più.
Uno dei responsabili per l’Intelligenza Artificiale di Amazon, Prasad, ha precisato che questi programmi non serviranno certo ad eliminare il dolore per la morte di una persona cara, ma potranno certamente contribuire a mantenere a lungo il loro ricordo.
Amazon non ha ancora rivelato se questa opzione sarà disponibile sui dispositivi mobili o solo tramite i dispositivi Echo. In poche mosse possiamo collegare alcuni dipositivi casalinghi ad Alexa.
Come farà Alexa a riprodurla?
Per Alexa sarà possibile riprodurre la voce dei defunti solo ascoltando una registrazione, lunga meno di un minuto, contenente la voce che si desidera riprodurre. Di certo Amazon non è il primo a lavorare sulla clonazione della voce tramite Intelligenza Artificiale.
Quello che preoccupa di più i contrari, è il risvolto etico, perché milioni di persone avrebbero a disposizione uno strumento semplice per clonare la voce di qualcuno, con tutte le conseguenze che ne possono derivare.
Si potrebbe utilizzare questa funzione, per esempio, per far dire ad una persona cose che, in realtà, non ha mai detto. Quale sarà il confine?
Questi progressi tecnologici potrebbero aprire la porta a nuovi crimini deepfake. Solo due anni fa, i truffatori hanno usato proprio una voce falsata per convincere un direttore di banca degli Emirati Arabi Uniti a trasferire 35 milioni di dollari. Insomma c’è da andare cauti.
Il risvolto etico riguarda sia le persone morte che, forse, non avrebbero dato il loro consenso ad una cosa simile, sia chi è ancora vivo e scopre che qualcuno gli ha clonato la voce. Quale uso potrebbe farne? È un po’ inquietante.
Al momento è solo un concept e non è chiaro se questa idea diventerà mai una realtà.
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