Gli investitori stanno annusando il pericolo di recessione a livello globale: come investire in tempo di crisi? Forse l’unica via d’uscita sono gli ETF.
La “tempesta Trump” ha ormai fatto i sui danni, anche se il Presidente degli Stati Uniti tornasse sui suoi passi o avviasse politiche più “morbide”. La recessione mondiale è nell’aria, a dirlo sono i numeri, e anzi, si preannuncia molto peggiore del previsto. La domanda che si pongono gli esperti infatti non è “quando”, ma “che impatto avrà”.
Dal Fondo Monetario Internazionale arrivano stime molto preoccupanti: la crescita di ogni Paese del mondo ha visto tagli al ribasso impressionanti. In Europa è crisi, ma soprattutto ormai “il re è nudo”; la mossa di Von der Leyen circa il riarmo, nasconde in realtà l’azione disperata di chi sa che non si può più nascondere la voragine economica in cui versa il Vecchio Continente. Si punta sul “PIL da warfare” mentre Trump sta attuando un piano definito “folle”, ma con una sua logica: riportare l’America a uno status di benessere, anche andando verso una recessione indotta per costringere la Fed ad attuare politiche monetarie più accomodanti.
“L’economia globale entra ufficialmente in una nuova era”: le stime del Fondo Monetario Internazionale sono impietose
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Leggendo il report primaverile dell’FMI qualcuno potrebbe sobbalzare dalla sedia: niente trucchi e niente inganni, la crescita a livello globale subirà un taglio molto importante.
Se protratto, questo brusco aumento dei dazi e la conseguente incertezza rallenteranno significativamente la crescita globale. Riflettendo la complessità e la fluidità del momento, il nostro rapporto presenta una serie di previsioni per l’economia globale
E le previsioni, come detto, non lasciano spazio ai dubbi: rispetto a gennaio, la crescita mondiale viene rivista al ribasso a 2,8% nel 2025 e 3% nel 2026; nell’area euro, la crescita potrebbe rallentare dello 0,8%, con un calo dello 0,2% rispetto alle precedenti stime. Chi “spera” in un input dalla Germania può verificare dalle stime che la crescita per il 2025 segna 0,0 e per il 2026 0,9%; l’Italia paradossalmente potrebbe fare “meglio”: lo 0,4% nel 2025 e lo 0,8% nel 2026. Si “salvano” il Regno Unito e il Canada, con le stime tagliate dello 0,5%-0,6% ma con un segno positivo, rispettivamente dell’1,1% e 1,4% per il 2025 e 1,4% e 1,6% per il 2026. Per gli Stati Uniti si prevede un calo della crescita dell’1,8%, una stima inferiore dello 0,9% rispetto alle proiezioni di gennaio.
- PIL col segno +, dunque, solo per alcuni Paesi, praticamente i BRICS: sempre secondo il Fondo Monetario Internazionale, la crescita della Cina si stima al 4%, per l’India il 6,2%; Russia 1,5% (ma dobbiamo ricordare che è in economia di guerra); Brasile 1,2%, Arabia Saudita 3%, Nigeria 3%.
- Le previsioni sull’inflazione non sono certo più rosee: si prevede un calo nella discesa, sempre rispetto alle stime di gennaio; nel 2025 si potrebbe assestare al 4,3% per poi scendere al 3,3% nel 2026.
Altre considerazioni espresse dal capo economista dell’Fmi Pierre-Olivier Gourinchas non sono propriamente rassicuranti: ricorda che negli anni passati quando il PIL è sceso sotto il 3% si è poi verificata la recessione, e fa particolare riferimento al 2008 e al 2019. Da ultimo ma non per ultimo, ricorda anche che le possibilità di una reale contrazione dell’economia sono passate dal 24 al 45%.
Come investire in caso di recessione? Ecco gli ETF “salvavita”
È dunque lecito chiedersi, visti i numeri di cui sopra, come mettersi al riparo dalla recessione e come orientare le proprie strategie d’investimento. Non è un caso che il prezzo dell’Oro sia schizzato ai massimi livelli, poiché in situazioni come quella odierna tutti corrono verso i “beni rifugio”. Ma forse ormai è tardi per comprare il Metallo Prezioso, e tra le alternative possibili rimangono alcuni ETF difensivi. Diversificando il portafoglio, anche puntando su più fondi, potrebbe permettere di superare gli shock futuri, anzi praticamente imminenti. Gli esperti consigliano quindi di guardare a:
- ETF che si espongono all’Oro
- ETF esposti a società “aristocratiche” o “dividend king”
- Fondi che investono in Argento
- ETF sull’IA
- infine, ETF su cui ha puntato anche Warren Buffet, che notoriamente “ci azzecca sempre”.