Il docufilm “C’era una volta in Italia” inerente la chiusura dell’ospedale Cariati in Calabria, riapre lo squarcio sullo stato della Sanità. Nel mirino il Servizio Sanitario Nazionale e in particolare al Sud. Il sindaco di Benevento e leader del partito “Noi di Centro”, Clemente Mastella, già più volte deputato e senatore, si esprime in merito. Tre le criticità gravi che solleva il politico in un’operazione verità senza precedenti.
Il Comitato Le Lampare da tempo porta in primo piano l’Ospedale di Cariati, il nosocomio nel piccolo paese jonico in provincia di Cosenza. Quasi 10mila abitanti solo nel borgo e un bacino di riferimento molto più ampio. Durante la fase più acuta della pandemia la struttura viene occupata in segno di protesta con lo scopo di riavere l’Ospedale attivo e funzionale. Tutta la vicenda è ormai notizia di rilievo internazionale ed è in Sala lungo lo Stivale con il titolo di “C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando”. Il docufilm apre nuovamente la questione sanitaria nel Mezzogiorno in particolare, proprio quando le Regioni stanno discutendo sul da farsi alla luce dell’autonomia differenziata; dei fondi che non bastano e molto altro.
La parola alla politica di peso
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Ne parliamo con l’onorevole Clemente Mastella che sebbene ricopra il ruolo di sindaco, ha la visione politica ampia e il peso per poter esprimersi in materia. E non fa sconti. E soprattutto per il Sud, sulla Sanità Pubblica, Clemente Mastella lancia la previsione nefasta rispetto a posti letto, specialità, medici e fondi. Il leader politico vede nero e non ne fa mistero. “La situazione è molto drammatica non solo in termini di strutture ma anche di qualità – prosegue – mancano medici, infermieri. Il problema è generale ma al Sud si sente di più e occorre che Governo e regioni s’incontrino per prendere contezza e capire il da farsi”.
Sanità Pubblica, Clemente Mastella e la previsione molto negativa
Il sistema dell’autonomia differenziata paradossalmente potrebbe acuire ulteriormente il divario tra Nord e Sud. Di pochi giorni la dichiarazione del Presidente della regione Puglia Michele Emiliano che a fronte dei 2 miliardi disponibili dice che non serviranno a portare i livelli di assistenza a miglioramenti significativi. Nella migliore delle ipotesi la situazione potrebbe rimanere tristemente stazionaria.
Clemente Mastella evidenzia tre criticità: i soldi del PNRR per le Case di Comunità che di fatto non forniscono i servizi ospedalieri perché magari manca il personale. Altro punto il numero chiuso per le facoltà di Medicina e Chirurgia “senza considerare quanti riescono ad entrare ma non si laureano”. E altro punto riguarda tutte quelle specialità mediche che “hanno scelto di lavorare fuori ma già da anni perché pagati meglio e in condizioni migliori – afferma – è chiaro che di fronte a tutto questo caos la politica di una volta non va più bene. La mia previsione è tombale”. E nemmeno i 200 milioni per la Campania servono a ben sperare: “il punto è capire come investirli al meglio ma se non c’è personale…” scappa il morto. Chiude senza giri di parole: “sì, i malati gravi nel frattempo muoiono”.