La Quota 102 per le pensioni anticipate, istituita dal Governo Draghi per superare la Quota 100, potrebbe avere davvero i giorni contati. E questo perché il Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni, con la mini riforma attesa sulle pensioni, da un lato è favorevole alla proroga di Ape Sociale e di Opzione Donna, ma dall’altro non della Quota 102 che, con ogni probabilità, sarà sostituita da una Quota 41 sperimentale.
Ovverosia, da una misura che permetterebbe di ritirarsi dal lavoro con 41 anni di contributi versati. Ma con un vincolo di età che l’Esecutivo Meloni potrebbe posizionare a 61 anni oppure a 62 anni di età. Quindi, la Quota 41 sperimentale sarebbe ancora una Quota 102, ma rivista oppure una Quota 103.
Salta il Bonus per restare al lavoro, ma per il pensionamento anticipato c’è una novità
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In base a stime preliminari, la sostituzione della Quota 102 con la Quota 41 sperimentale costerebbe un miliardo di euro. Che sono risorse che il Governo italiano di centrodestra potrebbe andare a reperire attraverso l’ormai certa revisione del reddito di cittadinanza.
Nello stesso tempo, salta il Bonus per restare al lavoro o comunque dovrebbe saltare in quanto le risorse per la mini riforma delle pensioni sono limitate. Considerando, tra l’altro, gli oltre 9 miliardi di euro già stanziati contro il caro delle bollette di luce e gas.
La revisione strutturale della previdenza pubblica in Italia è attesa ora nel 2024
Il tutto fermo restando che la Quota 41 sperimentale sarebbe il primo test in vista della riforma strutturale della previdenza pubblica. Una riforma che potrebbe vedere la luce nel 2024 per quello che, per l’Esecutivo guidato dalla premier Giorgia Meloni, sarà un obiettivo di legislatura. Un obiettivo fallito, peraltro, dal Governo Draghi a seguito delle dimissioni da parte dell’ex presidente della BCE.
Perché la Quota 41 sperimentale differisce da quella senza vincoli di età da rispettare
La Quota 41 sperimentale, inoltre, differisce dalla Quota 41 secca in quanto quest’ultima sarebbe una misura che, se e quando sarà introdotta, non prevede dei vincoli di età. E quindi basterebbe solo il rispetto del requisito contributivo, quello dei 41 anni di contributi versati, per ritirarsi dal lavoro.
Non a caso, ai Sindacati la Quota 102, sostanzialmente, non è mai piaciuta. Ma non piace nemmeno la Quota 41 sperimentale. In quanto 41 anni di contributi versati dovrebbero essere sempre sufficienti per andare in pensione senza altri vincoli da rispettare. Pur tuttavia, al pari del Bonus per il trattenimento in servizio, pure la Quota 41 secca per il momento non può essere istituita per problemi di coperture.