La redazione di ProiezionidiBorsa aveva anticipato la possibilità di estendere a seconde case, ville ed immobili collabenti il nuovo bonus ristrutturazioni. Oggi vediamo cosa prevede l’art. 119 comma 3 del D.L. 34/2020 che determina le condizioni per l’accesso all’ecobonus 110%. Il requisito fondamentale sarà il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Un tecnico certificherà l’efficienza energetica dell’immobile prima e dopo i lavori di ristrutturazione. Se l’intervento avrà migliorato di almeno due classi energetiche la struttura, rientrerà nel bonus fiscale e determinerà una detrazione del 110% della spesa.
Una manovra mai vista in Italia, che consente addirittura di recuperare fiscalmente un importo superiore a quanto speso. L’Esecutivo ha inteso ridurre i costi di approvvigionamento energetico ed incentivare il settore edilizio in crisi ormai da molti anni. Il risultato è la possibilità di ristrutturare ruderi senza spese. Un’opportunità anche per chi ha redditi limitati, come vedremo nelle prossime righe.
Ristrutturazioni e demolizioni
Indice dei contenuti
Abbiamo visto che il D.L. 34/2020 ha introdotto detrazioni fiscali al 110% per interventi di miglioramento energetico e antisismico. Il totale delle spese detraibili può arrivare a 90.000 euro. L’agevolazione è estesa all’installazione di impianti solari fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. L’articolo 16 del D.L. 63/2013 estende il concetto di intervento antisismico anche a demolizione e ricostruzione. L’Agenzia delle Entrate ha ribadito con la risoluzione 34/2018 la possibilità di ricostruire un edificio con le moderne tecniche antisismiche beneficiando degli incentivi statali.
Queste disposizioni confermano la possibilità di ottenere i bonus fiscali anche per gli immobili definiti collabenti. Le costruzioni cioè, caratterizzate da un notevole livello di degrado ed incapaci di produrre redditi. Normalmente questi immobili sono censiti in catasto nella categoria F/2. Questo impianto normativo consente quindi di ristrutturare ruderi senza spese. Un’opportunità anche per chi ha redditi limitati grazie all’intervento di istituti finanziari. Vediamo come.
Ristrutturare ruderi senza spese. Un’opportunità anche per chi ha redditi limitati
Abbiamo visto che i proprietari possono ristrutturare ruderi senza spese grazie al bonus 110%. Ma cosa significa ottenere un bonus fiscale superiore al 100%? La normativa tributaria consente ai contribuenti di portare in detrazione pluriennale una certa percentuale di determinate spese. Nel caso specifico quindi, sarà necessario pagare interamente i lavori di ristrutturazione e quindi richiedere la detrazione. Chi non ha la possibilità di un esborso importante o non ha redditi sufficienti per la detrazione risulterebbe tagliato fuori dal beneficio.
Per fortuna non è così: diverse banche e finanziarie si stanno organizzando per acquistare i crediti fiscali dai cittadini che eseguono i lavori. In questo caso il beneficio scenderebbe al 100%. Senza però nessun esborso da parte del committente. Un intervento di efficientamento energetico e sismico del valore di 90.000 euro potrebbe non costare nulla al proprietario. Lo staff di ProiezionidiBorsa consiglia di rivolgersi a professionisti qualificati. Sia per la valutazione fiscale sia per la valutazione tecnica dell’intervento.