Rischiano multe fino a 1.700 euro gli automobilisti che circolano senza comunicare questo pagamento

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Possedere un’automobile è ormai diventata una necessità per molte famiglie o lavoratori che ogni giorno compiono diversi spostamenti in paese o in città. Spesso si preferisce utilizzare un proprio veicolo per raggiungere le varie destinazioni e talvolta tale alternativa rappresenta l’unica che si possa considerare. Se è vero che un veicolo offre diverse comodità durante il viaggio e gli spostamenti è altrettanto vero che comporta costi periodici. Non si tratta solo di spese come il carburante o la ricarica, ma anche di tasse e obblighi assicurativi ai quali si deve assolvere periodicamente. In tal senso, laddove non si rispettino gli obblighi, il Codice della Strada prevede delle sanzioni talvolta molto salate. Vediamo allora in quali casi rischiano multe fino a 1.700 euro gli automobilisti che non si adeguano a specifiche regole.

Quando si deve pagare e quando la sanzione non è valida

Quando si circola su strada il rischio di ricevere una sanzione amministrativa si nasconde spesso dietro l’angolo. Lo sanno bene coloro che ricevono multe per infrazioni ampiamente diffuse come il superamento del limite di velocità o la sosta in aree non consentite. Se è vero che il saldo della sanzione è un obbligo, è parimenti ammissibile che il verbale abbia dei vizi di forma che ne fanno decadere la validità.

A tale riguardo abbiamo precedentemente spiegato in quali casi non si devono pagare le multe stradali perché viziate, ossia incomplete o errate nei dati. Chi commette gravi infrazioni rischia talvolta non solo un’ammenda pecuniaria, ma anche il ritiro del veicolo o la sospensione della patente. In quest’ultimo caso, bisogna capire quando è possibile evitare la sospensione della patente di guida presentando specifica istanza al Prefetto. Il mancato pagamento di imposte legate al possesso dell’auto potrebbe in talune circostanze determinare dei provvedimenti nei riguardi del proprietario. Basti pensare al mancato saldo del bollo auto. Che succede dopo 3 anni dal mancato rinnovo?

Rischiano multe fino a 1.700 euro gli automobilisti che circolano senza comunicare questo pagamento

Il bollo auto è una tassa regionale che spetta corrispondere a tutti i possessori di auto registrate al PRA. Si tratta di un’imposta che ricorre annualmente e il cui mancato saldo potrebbe determinare spiacevoli conseguenze. Nella generalità dei casi, con bollo scaduto da 3 anni l’ACI può procedere ad un accertamento che ne attesti la regolarità del saldo. Tale prova deve avvenire entro 30 giorni dalla notifica di accertamento indirizzata al proprietario del veicolo. Ciò avviene ai sensi dell’articolo 96 del codice delle strada. Laddove tale notifica non riceva riscontro entro i termini, si avvia il procedimento di cancellazione del veicolo dal PRA.

In tale occasione, la Motorizzazione procede a ritirare la targa e la carta di circolazione del veicolo per mezzo delle Forze dell’Ordine. È successivamente a tale operazione che si rischia una pesante sanzione. Difatti, chi circola su strada con un veicolo radiato dal PRA rischia una multa da 431 a 1.734 euro e la confisca del veicolo. Questo è quanto prevede l’articolo 93, comma 7, del codice della strada. Chiunque volesse tornare a circolare con il veicolo in questione dovrebbe effettuare una nuova iscrizione al PRA e saldare i bolli arretrati.

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