Dopo il primo tempo, riparte la corsa delle imprese per avere soldi. C’è voglia di ritornare alla normalità per le imprese italiane. Nonostante la crisi riparte la corsa delle imprese per avere soldi. Il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF ha rilevato una violenta impennata del numero delle richieste di credito. Il confronto è stato fatto tra il periodo 9-15 marzo e nelle varie settimane dopo il 27 aprile ad oggi con incrementi in media del 250%.
Richieste di mutui immobiliari
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Si ritorna a sottoscrivere mutui immobiliari non con la frequenza di una volta ma almeno i dati sono incoraggianti. La 13esima settimana dell’anno ha rappresentato il periodo nefasto con le richieste delle imprese dimezzate. Rispetto a quell’orizzonte dopo il 20 aprile c’è stato un picco dell’826% a fine aprile/inizio maggio per richieste di mutui immobiliari.
Prestiti personali
Per quanto riguarda invece i prestiti personali, l’andamento è stato diverso. Già ad inizio aprile si è tornati sui valori precedenti il lockdown. Il picco si è avuto nelle ultime 3 settimane di osservazione.
Prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi
Questa forma tecnica per avere soldi per acquistare beni e servizi ha risentito della chiusura delle attività disposta dal Governo per fronteggiare la diffusione dell’epidemia. Il crollo della richiesta di prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi è stato lampante ma oggi i volumi si sono attestati rispettivamente al 150% e al 213% rispetto a quelli della settimana indice.
Riparte la corsa delle imprese per avere soldi
Dall’analisi prodotta da Crif risulta che le imprese si sono rivolte a banche e confidi per avere soldi con un aumento di volumi nelle ultime settimane. Cosa hanno fatto le società di factoring Nelle settimane successive al lockdown le società di factoring hanno fatto registrare un picco di richieste per poi avere un effetto discendente a metà aprile. In modo sorprendente nelle ultime due settimane le società di factoring hanno avuto un incremento medio del 750%.