Portare avanti una famiglia con figli a carico diventa sempre più difficoltoso soprattutto a causa del crescente aumento dei prezzi. Le spese sono davvero tante a partire dalla scuola, rate del mutuo, affitto, assicurazione auto, attività sportive, bollette luce e gas e tante altre ancora. Molte tra queste possono portarsi in detrazione nel 730. Attenzione, molti non lo sanno ma c’è il rimborso di 300 euro dall’Agenzia delle Entrate da mettere in detrazione anche se non si è eredi o familiari.
È tempo di dichiarazione dei redditi: per chi vuole ottenere subito i rimborsi dall’Agenzia delle Entrate. Chi ha sostenuto questa spesa potrà ricevere il rimborso anche senza essere familiare o erede.
Il nostro legislatore, infatti, per agevolare le famiglie e i contribuenti in generale consente di detrarre dalle tasse tantissime spese che si affrontano ogni giorno. Tra queste ad esempio rientrano le spese per l’abbonamento ai mezzi di trasporto pubblico regionale e interregionale. Tra l’altro l’ordinamento consente di scaricarle dalle tasse anche se non sono personali ma sostenute per familiari fiscalmente a carico.
L’Agenzia delle Entrate ogni anno mette a disposizione dei contribuenti la dichiarazione dei redditi precompilata. Tutti coloro che invieranno la dichiarazione entro il 31 maggio potranno ricevere a mezzo assegno o bonifico l’eventuale rimborso già a luglio. Questa contiene diversi dati già inseriti, come le spese sanitarie, i contributi previdenziali, i premi assicurativi, le spese funebri e molte altre. Tuttavia, in ordine alle spese funebri non tutti sanno che è possibile scaricarle anche quando si sostengono per persone diverse dai familiari a carico.
Dichiarazione dei redditi: c’è il rimborso di 300 euro dall’Agenzia delle Entrate anche senza essere familiare o erede
Indice dei contenuti
Talvolta infatti potrebbe accadere di non indicare nel 730 delle spese sostenute nell’erronea convinzione che non siano suscettibili di detrazione. Si è soliti infatti pensare che possano detrarsi quelle sostenute nel proprio interesse o delle persone fiscalmente a nostro carico. Ebbene, la Legge di Stabilità 2016 ha previsto che per le spese funebri la detrazione si debba applicare per la morte di qualunque persona. Ciò a prescindere dal rapporto di parentela.
In particolare, ai sensi dell’art.1, co.954 della predetta Legge sono detraibili le spese funebri sostenute in dipendenza della morte di persone. Non si fa più riferimento pertanto al rapporto di parentela, ma a qualsiasi persona deceduta. Chi dimentica questa spesa, erede, familiare o estraneo che sia, perderà 300 euro a luglio e l’Agenzia delle Entrate non invierà alcun rimborso.
Ecco cosa sarà necessario fare per ottenere la detrazione
In particolare la legge consente una detrazione IRPEF del 19% su un massimo di spesa di euro 1.550, ottenendo così un rimborso di euro 294,50. Tale soglia si applica a ciascun decesso e non al singolo contribuente che sostiene la spesa. Pertanto per ogni decesso il rimborso massimo spettante sarà pari ad euro 294,50. Per spese funerarie s’intendono ad esempio quelle per il trasporto e la sistemazione della salma al cimitero.
Per esse la legge richiede il criterio dell’attualità rispetto all’evento. Ciò vuol dire che sono escluse quelle effettuate anticipatamente dal contribuente, come l’acquisto di un loculo per l’evento che ancora deve verificarsi. Inoltre la detrazione può ripartirsi tra più persone e con la compilazione assistita si possono modificare i dati delle spese funebri presenti nella precompilata. Nonché aggiungere una diversa voce di spesa. In particolare si dovrà indicare la parte di spesa concretamente sostenuta e l’importo complessivo delle spese riferite alla persona deceduta. Infine, anche le spese funerarie sostenute all’estero sono detraibili purché corredate da documentazione originale con traduzione giurata in lingua italiana.