Aumenta ciò che un lavoratore può prendere restando al lavoro e rimandando il pensionamento con la Quota 103. Ed anche nel 2024 chi rimanda la pensione avrà diritto a quello che tutti continuano a chiamare Bonus Maroni.
Infatti il Governo ha confermato la Quota 103 ed ha confermato pure il Bonus contributivo. E recentemente l’INPS tramite messaggio ufficiale ha anche aumentato di fatto l’importo del Bonus spettante a questi soggetti. Con un ritorno maggiore sullo stipendio in termini di introito. Rimandare la pensione conviene sempre di più quindi, e adesso vedremo il perché.
Rimandare la pensione conviene sempre di più, novità dall’INPS per il bonus stipendio
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Partiamo dal fatto che anche nel 2023 chi rimanda l’uscita dal lavoro può chiedere all’INPS di congelare i prelievi relativi alla quota contributiva a carico del lavoratore, lasciandoli in busta paga ed aumentando lo stipendio mensile. Ma c’è dell’altro. Infatti l’INPS ha confermato tramite messaggio ufficiale pubblicato sul sito istituzionale, che c’è da erogare in più al lavoratore anche l’aliquota aggiuntiva. In pratica, nel messaggio n° 4558 del 2023 l’INPS sottolinea che anche l’aliquota aggiuntiva dell’1% relativa a chi percepisce una retribuzione che eccede la prima fascia di retribuzione pensionabile, deve restare al lavoratore.
Cosa recuperano effettivamente i lavoratori
In altri termini, tutti i lavoratori che hanno raggiunto i 62 anni di età ed i 41 anni di contributi nel 2023, oppure che li completeranno nel 2024, potranno rimandare il pensionamento nonostante abbiano raggiunto il diritto ad uscire con la Quota 103. Recuperando oltre all’aliquota normale del 9,19%, anche quella aggiuntiva dell’1%. Significa che chi ha retribuzioni che sconfinano oltre la prima fascia retributiva, potranno godere di un 10,19% di stipendio in più ogni mese.