Il Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni ha avviato pure le grandi manovre sul reddito di cittadinanza. Con il beneficio economico che, già nel 2023, potrebbe essere a rischio addirittura per un percettore su tre.
Non è da oggi, infatti, che il centrodestra punta a mantenere la misura solo ed esclusivamente per chi non può lavorare. Ragion per cui dal prossimo anno non sarà più una misura che si prenderà per 18 mesi. E poi per altri 18 mesi semplicemente presentando di nuovo la domanda dal sito dell’INPS.
Riforma del reddito di cittadinanza radicale e profonda da parte del Governo
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La conferma in merito è arrivata da Claudio Durigon, che è il sottosegretario al Lavoro e che ha spiegato che il reddito di cittadinanza non sarà più una misura che si potrà prendere anche a vita.
In altre parole, la riforma del reddito di cittadinanza sarà caratterizzata dalla concessione del beneficio economico per periodi decisamente più brevi. Al punto che potrebbe funzionare, per certi versi, come la NASPI. E quindi come una sorta di indennità di disoccupazione.
Così come è attesa pure la stretta tra la concessione del beneficio economico ed il numero di offerte di lavoro rifiutate. Il Governo italiano, infatti, potrebbe rivedere la regola vigente che prevede la perdita del beneficio dopo due offerte di lavoro congrue rifiutate.
Portando nello specifico alla decadenza del beneficio economico già dopo il primo rifiuto a lavorare. Ecco perché, per i percettori dell’RdC presenti e futuri, stare troppo sul divano non sarà più un’opzione.
Di sicuro, per questi profondi cambiamenti attesi per l’RdC, alcuni partiti di opposizione insorgeranno. Su tutti il Movimento 5 Stelle visto che trattasi di uno dei suoi cavalli di battaglia. Ma la maggioranza di Governo al momento è solida, ragion per cui l’M5S, ma anche il PD, non potranno eventualmente far altro che ostruzionismo in Parlamento.
Quali sono attualmente i requisiti di accesso per l’RdC
Aspettando le modifiche del Governo alla misura, ricordiamo che attualmente per l’accesso al reddito di cittadinanza viene richiesto il rispetto di un reddito ai fini ISEE non superiore alla soglia di 9.360 euro.
Nonché altri paletti come quelli sul patrimonio. A partire da un valore del patrimonio immobiliare non superiore alla soglia dei 30.000 euro. Escludendo l’eventuale prima casa posseduta.
Ma anche un valore del patrimonio mobiliare non superiore alla soglia dei 6.000 euro. Un valore che riguarda i single, ma che aumenta in ragione della composizione del nucleo familiare.