Un importante studio condotto dal EPIC (The European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) mette in guardia dal consumo di alimenti cancerogeni. Gli alimenti incriminati sono le carni rosse e i prodotti derivati e processati come gli affettati.
Alimenti come il prosciutto o la bresaola favorirebbero l’insorgenza di tumori ma anche di altre malattie gravi come quelle cardiache. L’infarto, ad esempio, risulta collegato direttamente al consumo di questi alimenti.
Cosa dice lo studio dell’EPIC
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Ridurre il rischio di cancro e di altre patologie si può, tagliando questi alimenti. Questo è emerso molto chiaramente dallo studio europeo condotto su 520 mila persone provenienti da dieci Paesi diversi. La ricerca è stata condotta per circa 15 anni.
Gli scienziati, dopo aver fatto le giuste considerazioni, sulla base di altri fattori di rischio, quali il fumo, la scarsa attività fisica, e l’obesità, non hanno dubbi. Consumare più di 45 grammi giornalieri di carni rosse o affettati alzerebbe il livello di rischio di infarto del 3%. Consumarne, invece, più di 138 grammi giornalieri lo alzerebbe del 13%. Rischio inesistente, invece, per coloro che ne fanno un consumo giornaliero inferiore ai 45 grammi.
Le carni bianche e le uova non sono coinvolte
Gli scienziati hanno cercato di capire se questo indice di rischio fosse presente anche in coloro che consumano altri tipi di prodotti animali. Nello specifico le carni bianche, le uova, il pesce e i formaggi. La risposta è negativa. Sembrerebbe infatti evidente che, per queste altre categorie di alimenti, il rischio non si incorra e che quindi non siano da evitare. Inoltre, è emerso anche che chi consuma carni rosse e derivate, rispetto a chi magia molto formaggio, abbia comunque colesterolo e pressione più elevati. Entrambi fattori di rischio per l’infarto.
Questo studio ha dimostrato quanto sia evidente che ridurre il rischio di cancro e di altre patologie si può, tagliando questi alimenti.
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