Sono giorni importanti sia in Europa che in ogni Stato afferente. La Commissione Ue sta mettendo a punto il piano per il prestito da 750 miliardi di euro utile a finanziare la ripresa economica post coronavirus. E’ vero che l’Europa ci tende la mano ma dall’altra vuole il suo tornaconto. Ricevere soldi e in cambio aumentare le tasse: vale la pena? Si avete letto bene, la Commissione Ue per poter ripagare il debito ha chiesto ai governi di introdurre nuove tasse per coprire il bilancio europeo.
Ma non è tutto, i burocrati europei vogliono rimettere in discussione anche le garanzie annuali per il bilancio Ue. Attualmente siamo a 1,2% del Pil. L’idea è di portarla all’1,46%.
La paura di nuove tasse europee
La richiesta di nuove tasse non è da subito ma nel giro di quattro anni. Se effettivamente andrà così tutti gli Stati afferenti all’Europa potrebbero iniziare a pagare meno contributi nazionali al bilancio 2021-2027.
Come l’Europa rivuole i soldi
Indice dei contenuti
Le idee in Europa le hanno ben chiare. Hanno anche già stilato l’elenco di come riottenere i soldi dati facendo mettere tasse ad ogni Stato in modo da coprire i buchi di bilancio europeo. Le nuove entrate per l’Unione Europea potrebbero venire dall’imposta sulle imprese che beneficiano del mercato unico. Le imprese grazie all’intervento diretto e indiretto del proprio Stato e dell’Europa reggeranno alla crisi. Tassare queste imprese garantisce 10 miliardi di euro all’anno.
Ritorna poi l’imposta digitale. Una tassa globale sui giganti della tecnologia con un fatturato oltre i 750 milioni di euro potrebbe dar ossigeno alle casse europee per 1,3 miliardi all’anno.
Le deduzioni non sono mai piaciute all’Europa. Ogni Paese ha degli sconti sulle contribuzioni al bilancio europeo. Già da due anni la Commissione ha tentato di eliminarle, fissando anche un orizzonte: il 2025. Anche in questo senso si potrà fare cassa rivedendo gli accordi.
Un’altra strada per ottenere soldi è far mettere ai Paesi Ue una tassa sulla quantità di plastica non riciclata. Circa 7 miliardi all’anno si stima di entrate.
Dal sistema di scambio delle quote di emissione di CO2, la parte eccedente andrebbe al bilancio Ue con una stima di entrate di 10 miliardi annui. Sulle emissioni di carbonio l’Europa può spolpare gli Stati, introducendo una tassa sulle merci importate da Paesi non hanno la stessa sensibilità in materia ambientale come l’Europa. Le entrate stimate sono tra i 5 e i 14 miliardi di euro all’anno. Non ce lo chiediamo solo noi ma ricevere soldi e in cambio aumentare le tasse: vale la pena?