Il nostro territorio è ricco di storia e di cultura e contiene, come uno scrigno, siti noti al mondo intero e gioielli poco conosciuti, ma non per questo meno suggestivi. Anzi lo sono di più perché, quasi incontaminati, mantengono il loro misterioso fascino. Cercarli è un po’ come recuperare e scoprire antichi segreti. Se poi sono collocati in luoghi di solitaria bellezza e in territori con offerta turistica diversificata in modo da soddisfare ogni esigenza, diventano un itinerario quasi perfetto
Non il solito itinerario ma un percorso nascosto alla scoperta della “Montagna degli Eremiti”
L’eremitismo inizia nei primi secoli dell’era cristiana. È una fuga dal mondo per recuperare il contatto con Dio, nella solitudine dei monti. La Majella con i suoi rifugi inaccessibili e i suoi valloni, che nascondono senza isolare completamente, ha offerto nel tempo rifugio a quanti si allontanavano dal mondo. Per questo può essere estremamente affascinante scegliere non il solito itinerario, ma un percorso nascosto alla scoperta della “Montagna degli Eremiti”.
Scegliere tra gli eremi non è semplice perché tutti conservano un fascino indiscusso. Ma San Bartolomeo in Legio ha il pregio dell’accessibilità anche per i bambini e quindi può costituire un interessante itinerario per tutta la famiglia.
Ricco di fascino e di spiritualità, è questo il luogo ideale per chi ama la pace e gli splendidi panorami della montagna
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L’Eremo di San Bartolomeo in Legio si trova a circa 600 metri di quota nel territorio di Roccamorice, in provincia di Pescara, ai confini con il Parco della Majella e del Morrone.
È intagliato nella montagna e sorge in un tratto estremamente arido in contrasto con i folti boschi circostanti. Questa particolarità lo rende simile ai pueblos del Nuovo Messico e dell’Arizona. Il percorso inizia da Santo Spirito attraverso un sentiero che parte da un complesso di capanne pastorali. L’Eremo si sviluppa per circa 50 metri sotto un tetto di roccia. Vi si può accedere attraverso quattro scalinate una delle quali è la “scala santa” che secondo la tradizione veniva percorsa in ginocchio e pregando.
Lo stato di conservazione è abbastanza buono. Infatti gli abitanti dei paesi vicini sono legati al luogo da una serie di riti di origine pagana. L’offerta del tarallo, ossia di un dolce lievitato tipico della tradizione abruzzese, rievoca le antiche offerte votive alla Dea dell’Abbondanza. Da una scala intagliata nella roccia che costituisce il punto più alto della struttura è possibile ammirare un panorama mozzafiato. Sembra proprio questo il posto che dona una sensazione di pace e di autentica armonia con il mondo circostante, ricco di fascino e di spiritualità.