La seduta del 12 gennaio ha visto un protagonista assoluto. Il rialzo strepitoso di Saras (+6,81%) che ha surclassato il Ftse Mib che ha guadagnato lo 0,7% potrebbe essere il prologo a una nuova fase rialzista per ripetere l’eccezionale performance del 2022. Ricordiamo, infatti, che il titolo ha chiuso l’anno con un rialzo di circa il 110% dopo essere arrivato a guadagnare anche oltre il 170% rispetto alla chiusura dell’anno precedente.
Rialzo strepitoso di Saras che potrebbe ripetere l’eccezionale performance del 2022: le indicazioni dell’analisi grafica
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Le azioni Saras (MIL:SRS) hanno chiuso la seduta del 12 gennaio in rialzo del 6,81% rispetto alla seduta precedente, a quota 1,3575 euro.
Il rialzo anticipato in un articolo di circa un mese fa (Inversione di breve in arrivo per quello che sarà il migliore titolo del 2022) ha segnato una performance di oltre il 10%. Adesso, però, è arrivato a un punto nodale. Come si vede dal grafico, infatti, area 1,4 euro ha sempre rappresentato un ostacolo molto ostico che ha frenato l’ascesa delle quotazioni.
Più che la solidità dell’impostazione rialzista, quindi, sarà importantissimo nelle prossime sedute monitorare la tenuta di questa area di resistenza. La sua rottura, infatti, potrebbe aprire le porte a una continuazione del rialzo almeno fino in area 1,6 euro, oltre il massimo segnato nel corso del 2022.
Nello scenario più ottimista, poi, le quotazioni potrebbero anche spingersi fino in area 2,5 euro.
La valutazione del titolo
Qualunque sia il criterio, basato sull’analisi classica dei dati di bilancio, che utilizzi i multipli di mercato, scopriamo che le azioni Saras sono sottovalutate. Di particolare interesse, poi, è il rapporto prezzo su fatturato. Il titolo, infatti, ha un livello di valutazione molto basso, con un valore aziendale stimato in 0,08 volte il suo fatturato. Anche il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, mostra che il titolo Saras è sottovalutato di circa il 25%.
Secondo quanto riportato su riviste specializzate, gli analisti che coprono il titolo hanno un prezzo obiettivo medio a un anno che esprime una sottovalutazione del 25% circa. La dispersione tra le varie raccomandazioni, però, è molto grande essendo di oltre il 20%.
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