Le donne sono tutelate dal nostro sistema previdenziale permettendo il pensionamento anticipato a 58 o 59 anni. Si tratta dell’Opzione Donna che è stata prorogata nella Legge di Bilancio anche per il 2021. La pensione anticipata donna permette l’uscita dal lavoro prima ma prevede una forte penalizzazione. Infatti, non sempre risulta una misura conveniente. Analizziamo i requisiti per la pensione anticipata donna e come evitare la penalizzazione.
Requisiti Opzione Donna nel 2021
In effetti il pensionamento anticipato donna permette di accedere con i seguenti requisiti anche nel 2021 :
a) con 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti;
b) con 59 anni di età per le lavoratrici autonome;
c) con un’anzianità contributiva di 35 anni.
La novità prevista nella Legge di Bilancio 2021 è che cambia il fattore temporale per la maturazione dei requisiti: dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020.
Inoltre, l’Opzione Donna è soggetta alle finestre mobili dal perfezionamento dei requisiti, divise in questo modo:
a) 12 mesi per le lavoratrici dipendenti;
b) 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Requisiti pensione anticipata donna e come evitare la penalizzazione
Questa misura, come abbiamo detto, risulta penalizzante perché è calcolata interamente con il sistema contributivo. Il sistema contributivo prevede che i 35 anni di contributi siano contributi utili. Questo esclude i contributi figurativi per i periodi di disoccupazione indennizzata e per la malattia.
Inoltre, bisogna considerare un aspetto molto importante. Con questo calcolo sono avvantaggiate le lavoratrici che, all’inizio della loro carriera, hanno versato contributi elevati e potrebbero non subire nessuna penalizzazione, anzi avere un vantaggio sull’assegno pensionistico.
Mentre, le lavoratrici che hanno avuto una carriera discontinua, rischiano una penalizzazione del 20 – 40% dell’ assegno rispetto all’ultimo stipendio percepito.
Calcolo dell’assegno interamente con il sistema contributivo
Molte Lettrici vicino all’età di pensionamento con i requisiti di Opzione donna, chiedono agli Esperti di Proiezione di Borsa come evitare questa penalizzazione. In effetti non esiste un metodo per evitare la penalizzazione. Questo perché l’assegno è calcolato interamente con sistema contributivo, a prescindere dalla reale contribuzione al 31 dicembre 1995.
Infatti, anche se l’assegno teoricamente è calcolabile con il sistema retributivo o misto, con l’adesione all’Opzione Donna, l’assegno è liquidato interamente con il metodo contributivo.
Nella maggior parte dei casi, la penalizzazione oscilla dal 20 al 40% senza possibilità di recupero.
Dopo aver esaminato i requisiti per la pensione anticipata donna e come evitare la penalizzazione, abbiamo concluso che non si può far niente per evitarla. Ma, la cosa da considerare prima di accedere a queste misura è anche l’aspetto personale. L’Opzione Donna permette di uscire dal lavoro circa 8/9 anni prima, questa scelta in base alle esigenze personali o di famiglia può essere molto importante. Infatti, molte le donne che hanno scelto questa misura anche considerando la penalizzazione.
Le alternative all’Opzione Donna nel 2021 con lo stesso requisito anagrafico
Un’altra forma pensionistica, che non ha penalizzazioni e neanche il requisito anagrafico, è la pensione anticipata. Questa misura prevede uno sconto di un anno per le donne, infatti è possibile accedervi con 41 e 10 mesi di contributi. Inoltre, è prevista una finestra mobile di tre mesi.
Infine, possono accedere alla RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata), cinque o dieci anni prima (se disoccupate) dell’età pensionabile. Questa misura permette di percepire una rendita che accompagna fino alla pensione di vecchiaia. Uno dei requisiti fondamentali è l’adesione ad un fondo pensione con almeno cinque anni di contributi versati. La RITA è una misura rivoluzionaria, ma risulta conveniente solo se il montante contributivo versato nel fondo è alto.