Rendita vitalizia mensile per un tipo di danno o infortunio molto diffuso sul lavoro o in ospedale

risarcimento danno

Qualsiasi attività umana comporta dei rischi. L’interazione tra persone porta con sé la possibilità di errore e quindi di causare un danno. Secondo gli articoli 1453 e 2043 del codice civile chi causa un danno a un terzo è tenuto a risarcirlo. Questo principio è generalissimo e vale per qualsiasi attività umana, che, come detto, porta sempre con sé un certo coefficiente di errore e, quindi, di pericolosità. Gli articoli 1453 e 2043 prevedono la responsabilità civile, il primo quella contrattuale, il secondo quella extracontrattuale. La differenza tra le due riguarda, principalmente, l’esistenza tra le parti coinvolte di un precedente rapporto giuridico tra loro. Caso classico è se esista tra le due un contratto precedente e collegato al danno. Entrambe le responsabilità impongono, a chi causa un danno, di doverlo risarcire. La responsabilità contrattuale sarà, però, più facile da provare di quella extracontrattuale.

Un esempio di quanto affermato, l’ha offerto la Corte di Cassazione in una recente sentenza. In questo provvedimento ha imposto ad una compagnia telefonica di risarcire il danno prodotto ad un suo cliente a causa dell’offerta di un servizio internet scadente. Non solo, anche sul posto di lavoro esistono dei comportamenti illeciti che possono portare al risarcimento del danno. Si pensi al datore di lavoro che adibisce il proprio dipendente a mansioni inferiori rispetto a quelle per le quali lo ha assunto. In questi casi, potrebbe dovergli risarcire il cosiddetto danno da demansionamento.

Un tipo particolare di danno

I danni, però, non sono tutti uguali. Esistono alcuni danni che non sono solo economici e che pregiudicano la salute degli individui. Questi, proprio per questa loro capacità, sono considerati in qualche modo più gravi di quelli che toccano solo l’aspetto patrimoniale. Questo si vede bene perché spesso se si causa un danno alla salute ad un’altra persona non si rischia solo il risarcimento civile, ma anche di incorrere in sanzioni penali, come la reclusione. Con una nuova sentenza, numero 31574 del 25 ottobre 2022, la Cassazione ha spiegato che il danno biologico, cioè quello alla salute, può avere delle conseguenze anche sul tipo di risarcimento. Ed, infatti, sembra che possa spettare al danneggiato una rendita vitalizia mensile per un tipo di danno oggi sempre più diffuso.

Due tipici settori dove si incorre più spesso in questo tipo di danno sono sicuramente quello lavorativo e quello medico-ospedaliero. Infatti, il caso esaminato dalla Cassazione riguardava proprio la responsabilità di una struttura sanitaria che dimetteva troppo presto il paziente che aveva in cura. Si trattava di un bambino molto piccolo al quale non era stata diagnosticata adeguatamente una condizione patologica che, non correttamente curata, gli aveva procurato un danno biologico permanente.

Rendita vitalizia mensile per un tipo di danno sempre più diffuso

Si può tranquillamente pensare a danni biologici permanenti riportati anche durante l’attività lavorativa. Secondo la Corte di Cassazione, questo tipo di danno è così grave e può incidere in maniera così irreparabile sulla vita della persona, che si giustifica il riconoscimento di una rendita vitalizia mensile. E questo in sostituzione della classica somma omnicomprensiva liquidata, fino ad oggi, in un’unica soluzione dalla sentenza che accerta la responsabilità del danneggiante.

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