Il carovita rende necessaria la ricerca di nuovi guadagni come le rendite passive. Si possono impiegare i risparmi in eccesso e generare un flusso di entrate come le cedole. Vediamo quanto rendono oggi alcuni titoli di Stato sul medio termine.
Con i prezzi in costante aumento diventa sempre più difficile sbarcare il lunario. Le potenziali soluzioni si sprecano. Si possono tagliare i consumi, rivedere le spese fisse, modificare gli stili di vita. Parimenti si possono cercare nuove fonti di reddito, come ad esempio un secondo lavoro o il procurarsi una rendita passiva. Su questo fronte, in particolare, oggi s’incontrano rendimenti stellari sui BTP a 3 o 5 e 7 anni grazie al crollo dei corsi di mercato.
I titoli di Stato: pro e contro
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Queste obbligazioni sono emesse (e garantite) dallo Stato tramite il Dipartimento del Tesoro del MEF. L’emittente le colloca in tipologie e scadenze differenti a seconda delle condizioni del mercato e delle sue esigenze di cassa.
I risparmiatori le acquistano per una serie di ragioni. Esse prevedono un guadagno noto in partenza, solitamente distribuito ogni 6 mesi in sede di stacco cedola. Poi prevedono il rimborso del capitale a scadenza, una fiscalità agevolata al 12,50% e l’esenzione dall’imposta di successione.
I maggiori rischi dello strumento sono collegati allo stato di salute dell’emittente (al momento non al top) e alla loro eventuale vendita anticipata.
Nel primo caso ricordiamo che questi bond di Stato non godono della tripla A. Del resto sono le attuali maggiori preoccupazioni percepite dal mercato che ne innalzano i rendimenti. Gli operatori vendono e alleggeriscono le loro posizioni in BTP e i potenziali guadagni salgono.
Invece l’eventuale vendita anticipata dello strumento si scontra con i prezzi vigenti sul mercato all’atto della vendita. Pertanto il titolare del bond può incassare tanto un guadagno, una plusvalenza, quanto una perdita in conto capitale.
Rendimenti stellari sui BTP a 3 o 5 e 7 anni in conseguenza delle forti vendite
A questo punto prendiamo a riferimento 3 BTP diversi per durata residua e vediamo cedole e rendimenti netti effettivi.
Sulla scadenza più corta, il bond ISIN IT0005514473 scade il 15 gennaio 2026, cioè tra poco più di 3 anni. La cedola lorda annua è del 3,50%, l’1,53% netto a semestre. Considerando l’attuale quotazione a 99,70 centesimi, il rendimento netto annuo sfiora il 3,18%.
Passando ai (quasi) 5 anni di durata, ecco il BTP ISIN IT0005500068 con cedola lorda annua del 2,65% e scadenza al 1̊ dicembre 2027. Al prezzo attuale di 94,60 centesimi si ha che il rendimento netto effettivo annuo sale al 3,42%.
Infine, aumentando la durata, cresce ancora il potenziale guadagno (al pari dei rischi di mercato). Ad esempio il BTP con scadenza il 15/12/2029 (ISIN: IT0005519787) ha una cedola lorda annua del 3,85% e rendimento effettivo netto annuo del 3,757%. Il bond, infatti, scambia stamane a 97,60 centesimi.