I fondi pensione sono una soluzione che molti lavoratori adottano per crearsi una alternativa alla previdenza pubblica. E per garantirsi una rendita da affiancare alla pensione futura. In pratica con il fondo pensione un lavoratore può garantirsi una pensione complementare in futuro. In modo tale da vivere con redditi più alti anche una volta uscito fuori dal mondo del lavoro.
Ma è il funzionamento dei fondi pensione che adesso fa discutere, anche perché la crisi dei mercati mette in difficoltà anche questo settore. E critiche ai fondi pensione arrivano anche dal silenzio assenso che nonostante la crisi dei mercati, fa salire le
adesioni. E accantonamenti che promettevano di essere più alti del TFR, nel 2022 non lo sono stati più, mettendo a nudo tutte le controindicazioni della previdenza complementare.
Rendimenti in calo per i fondi pensione e adesioni in crescita, ecco i pericoli del silenzio assenso
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Anche una parte del TFR che un lavoratore accantona mensilmente durante il lavoro, può finire con l’essere destinato ai fondi pensione. Sono tantissimi i lavoratori che fanno questo, aderendo a fondi pensione a volte autonomamente ed a volte consigliati da addetti del settore o addirittura dal datore di lavoro. Tutti i lavoratori che prendono lavoro con una nuova azienda, tra i vari documenti che devono firmare, dai carichi di famiglia alle detrazioni, sono chiamati a scegliere dove destinare il TFR, se lasciarlo alla previdenza ordinaria o destinarlo a quella complementare. Ed è una scelta che nel 2022, con i rendimenti calati notevolmente, non ha sortito i vantaggi sperati. Un calo del 10% che ha fatto notizia, al punto che il dato è in controtendenza rispetto al numero delle adesioni che sempre nel 2022 sono salite del 5,8%.
Cos’è il silenzio assenso e cosa controllare
Il meccanismo è ormai noto, perché i soldi che un lavoratore ha destinato al fondo pensione complementare, vengono investiti sui mercati finanziari. Obbiettivo dell’investimento è generare guadagno, con un ritorno che in origine viene promesso sempre come superiore al TFR. Ciò che qualcuno contesta, visto che i dati dell’incremento delle adesioni sembra siano stati confermati anche dalla COVIP, acronimo di Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, è la regola del silenzio assenso. In pratica, il lavoratore che entro 6 mesi non sceglie come destinare il TFR, si trova ad aderire automaticamente a fondi di previdenza complementare negoziale dell’azienda stessa. Rendimenti in calo per i fondi pensione che sono un fattore da tenere in considerazione e su cui spesso i lavoratori, ignari, sottovalutano.