Rendimenti e prezzi BTP, cosa aspettarsi dopo un terzo trimestre da incubo

BTP

Nel terzo trimestre del 2022 le Borse mondiali non hanno di certo brillato. Ma i cali peggiori si sono visti, da luglio al mese di settembre del 2022, per i prezzi dei titoli di Stato. Tra l’inflazione galoppante e le manovre restrittive da parte delle banche centrali, infatti, anche in Italia i BTP, inesorabilmente, hanno prestato il fianco alle vendite.
Basti pensare che nei giorni scorsi sul MOT i titoli di Stato italiani, con la scadenza a dieci anni, hanno toccato quasi il 5% di rendimento. Attualmente i prezzi dei titoli di Stato italiani sembrano davvero depressi, e quindi potenzialmente appetibili. Specie per chi punta ad investire nel reddito fisso con un’ottica di medio e di lungo termine.

Rendimenti e prezzi BTP, cosa aspettarsi dopo un terzo trimestre da incubo

Pur tuttavia, non si può escludere che la tendenza al ribasso prosegua anche nel quarto trimestre del 2022. O che comunque il mercato obbligazionario continuerà ad essere molto volatile. Rendimenti e prezzi BTP, infatti, ancora devono scontare pienamente, con ogni probabilità, il possibile arrivo della recessione nel 2023 in Europa ed anche negli Stati Uniti. Dove allo stesso modo il carovita è al momento fuori controllo. E di conseguenza, in questi ultimi mesi, la Federal Reserve ha alzato ogni volta i tassi di interesse di 75 punti base.
In più, le banche centrali, ovverosia la BCE e la Federal Reserve, sono intenzionate a continuare ad alzare il costo del denaro fino a quando non si vedranno effetti tangibili sull’inflazione. Precisamente, l’arresto della dinamica crescente dei prezzi. Per rendere l’idea, in Germania l’inflazione è attualmente al 10%, mentre in Italia siamo arrivati a +8,9% in accordo con i dati preliminari ISTAT relativi al mese di settembre del 2022.

Per i titoli di Stato italiani il focus è anche sulla formazione del nuovo Governo

Gli investitori italiani e soprattutto esteri, per quel che riguarda i BTP, guardano anche alla formazione del nuovo Governo. Con la leader di Fdi Giorgia Meloni che attualmente, per la presidenza del Consiglio, è la candidata in pectore. In particolare, sarà fondamentale conoscere chi guiderà il Ministero dell’Economia.
Con gli analisti che si aspettano, alla guida del dicastero, una figura che sia in grado di intrecciare buoni rapporti con l’Europa. Considerando, tra l’altro, anche l’acquisizione e la gestione dei fondi europei, legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, assegnati al nostro Paese. E senza dimenticare lo scudo anti-spread della BCE per mettere al riparo l’Italia da possibili attacchi speculativi sul debito sovrano.

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