Con gli aumenti in giro e lo stipendio fermo è quasi un lusso avere i soldi fermi sul conto corrente o comunque liquidi. Si rende quanto mai opportuna la necessità di generare una seconda e/o terza entrata, anche passiva. In quest’ultimo caso si pensi ai redditi da capitale, ossia ai guadagni conseguiti investendo i risparmi.
Spesso si discute se sia meglio mettere i soldi in banca o alle Poste, dimenticando che il vero problema è un altro. Cioè il risultato finale dipende molto (ma non in tutto) dallo strumento d’investimento scelto, specie nel medio-lungo termine. In questo settembre 2022, per esempio, troviamo che i rendimenti dei BTP al top battono quelli dei buoni postali e non solo. Vediamo come stanno le cose.
Come scegliere un buon prodotto d’investimento e guadagnare il più possibile
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La scelta del prodotto adatto al proprio profilo (meglio: la pianificazione finanziaria) dovrebbe mixare al meglio alcuni elementi. Tra essi citiamo:
- la durata dell’investimento, che deve essere semplicemente giusta in rapporto al rischio e al rendimento offerto;
- il livello di rischio dell’emittente e del sottostante;
- i costi del prodotto, giacché i primi guadagni sono sempre le mancate spese;
- la rispondenza del/i prodotto/i ai propri obiettivi finali. Ossia si punta alla protezione o alla crescita del capitale nel tempo? Meglio la presenza di un flusso di entrate periodiche o va bene il montante finale? Etc.
Rendimenti dei BTP al top battono quelli dei buoni postali e conto deposito
Tra inflazione e guerra, prossime elezioni e prossime mosse della BCE, il mercato sta vendendo titoli di Stato a piene mani. A dire il vero il discorso riguarda un po’ tutti i T-bond europei, non solo quelli italiani. Tuttavia, poiché da noi si parte da una situazione di svantaggio, allora le conseguenze sono ancora più marcate.
Lo riprovano i rendimenti dei bond tornati positivi anche sulle scadenze a pochi mesi. Facciamo degli esempi concreti.
Il BOT zero coupon con ISIN IT0005505075 e scadenza a 348 giorni (14 agosto 2023) scambia a circa 98,53 centesimi. Il rendimento effettivo netto annuo è nell’ordine dell’1,378%, al di sopra di molti prodotti concorrenti sul reddito fisso.
Raddoppiando la durata, il discorso non cambia. Il BTP con ISIN IT0005001547, emesso nel marzo 2014 e con scadenza al 1° settembre 2024, ha cedola lorda annua al 3,75%. Considerato che scambia a 102,95, il rendimento effettivo netto annuo si attesta all’1,959%.
Passando infine alla durata a 4 anni, analizziamo il titolo con ISIN IT0001086567. La scadenza è al 1° novembre 2026 e la cedola lorda è del 7,25%. Tuttavia, poiché il bond prezza a circa 117,69 centesimi, il guadagno effettivo netto è pari al 2,398% annuo.
Vantaggi e svantaggi dell’investimento in titoli di Stato
Il principale svantaggio è dato dall’eventuale vendita anticipata dello strumento, che potrebbe dar vita a una perdita in conto capitale. Un discorso che diventa tanto più importante quanto più lunga è la durata residua del bond acquistato.
Di contro questi prodotti sono liquidi, godono della garanzia dello Stato, hanno un’aliquota fiscale di favore (12,50%) e sono esenti dall’imposta di successione.
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