Entro oggi 29 febbraio 2020 verranno effettuate le ricariche sulle Carte del reddito di cittadinanza sui conti dei contribuenti italiani che ne beneficiano. I pagamenti emessi a partire dal 27 febbraio scorso non hanno però raggiunto tutti i destinatari. Non pochi i cittadini cui spetta il reddito di cittadinanza che non hanno ricevuto la ricarica nel mese di febbraio. I beneficiari cui è giunto il pagamento hanno potuto constatare che il calcolo è avvenuto sulla scorta dei requisiti economici riportati dal nuovo Isee 2020. Molti cittadini cui spetta il contributo governativo in quanto appartenenti a fasce di reddito basse hanno mancato di presentare il nuovo Isee.
Ciò perché conditio sine qua non per continuare a fruire del reddito di cittadinanza è la presentazione del rinnovo dell’Isee. A cadenza mensile l’erogazione del reddito di cittadinanza passa attraverso l’accertamento dei requisiti necessari nel mese precedente. Di qui la necessità improrogabile di rinnovare l’Indicatore di Scala di Equivalenza. Tramite l’Isee difatti il cittadino ha modo di dimostrare di possedere ancora i requisisti richiesti per beneficiare del sostegno economico.
Reddito di cittadinanza: consultare il portale Inps
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In merito alla mancata erogazione del reddito di cittadinanza nel mese di febbraio molti cittadini convinti di possedere i requisiti per poterne beneficiare si stanno interrogando. La risposta agli interrogativi può essere reperita direttamente dal portale dell’Inps.
Accedendo all’area privata del sito il cittadino ha modo di controllare lo stato della domanda che ha inoltrato. Nell’area privata il beneficiario si imbatterà in una schermata che indica la data dell’ultima elaborazione effettuata dal sistema in ordine allo stato della domanda. Accanto a questa indicazione il cittadino potrà chiarire i propri dubbi in merito a due voci indicanti rispettivamente i requisiti economici e l’esito di sintesi.
Mano rossa
Il cittadino in cerca di chiarimenti potrà verificare sul portale dell’Inps le motivazioni che hanno determinato la mancata erogazione del contributo economico. In corrispondenza delle due voci “Requisiti economici” ed “Esito di sintesi” potrebbe comparire una mano di colore rosso o arancione. Il beneficiario che non ha ottenuto la ricarica del mese di febbraio deve augurarsi che nella propria area privata figuri una mano arancione piuttosto che rossa.
Ciò perché la mano di colore rosso in coincidenza dei due indicatori descrive in modo univoco un cambiamento nella situazione del percettore il beneficio. La mano rossa designa l’avvenuta decadenza del diritto al reddito di cittadinanza in riferimento al venir meno dei requisiti necessari. Con ogni probabilità la presentazione del nuovo Isee ha portato all’emersione di una situazione reddituale migliore e quindi superiore al limite degli standard richiesti.
Mano arancione
Il percettore del contributo governativo che invece nella propria area privata dovesse imbattersi nella mano arancione avrà sorte migliore. La mano arancione rileva difatti la presenza di un ostacolo insorto nella corretta interpretazione della condizione economica in cui versa il richiedente. La più comune pietra d’intralcio è costituita dalla presentazione di un Isee contenente difformità.
Potrebbe darsi il caso che l’Inps abbia rilevato un errore allorquando ha sottoposto a controllo i dati della nuova DSU e quelli presenti nelle banche dati. In tal caso il cittadino può porre rimedio facilmente all’incomodo creatosi recandosi al CAF e fornendo una DSU con i dati corretti. La presenza della mano arancione in corrispondenza dei due indicatori summenzionati potrebbe anche riferirsi ad un’altra evenienza. Potrebbe infatti indicare l’avvenuta presentazione dell’Isee oltre il termine di scadenza consentito che ricordiamo cadeva il 31 gennaio 2020. Se la mano arancione indica quest’evenienza il percettore del reddito di cittadinanza dovrà semplicemente attendere tempi più lunghi per la ricezione della ricarica.