Gli ultimi dati macro a livello internazionale fanno crescere il timore di una recessione mondiale in arrivo. Ma qual è il parere degli esperti?
Recessione mondiale: la panoramica
La prima a far nascere qualche paura è stata la Cina. Il Pil previsto, infatti, per il 2019, non sarà più il 6,6% registrato nel 2018. Un dato, quest’ultimo, che è stato il più basso dal 1990. In realtà le previsioni per i prossimi 12 mesi su Pechino vedono un 2019 tra il 6% e il 6,5%. Nel migliore dei casi. A questo si è aggiunto, ma solo in ordine di tempo, il risultato del quarto trimestre del 2019 di Washington al 2,2%. Un calo rispetto al 3,5% del trimestre precedente, proprio mentre l’intero 2018 si è chiuso con un 2,9% di saldo definitivo. Senza contare gli ormai innumerevoli tagli alle stime di crescita fatti, nell’ordine, da Fed, Bce, S&P 500, solo per citarne alcuni.
Paura recessione
Ovvio che, sulla base di tutto questo, i timori di una recessione globale siano sempre più presenti. Ma secondo gli esperti di PNC Financial Services Group sarebbero anche esagerati. Innegabile che per l’immediato futuro la crescita sarà fiacca, ma non è ancora il tempo di avere paura. Non è quindi il caso di spaventarsi nemmeno per l’inversione della curva dei rendimenti sui titoli di stato statunitensi. Un fenomeno che, verificatosi nei giorni scorsi, è visto da sempre come un segno di recessione in arrivo.
La curva dei rendimenti
In realtà, però, in molti hanno fatto notare che ad invertirsi sono stati i rendimenti tra il bond a tre mesi e quello a dieci anni. Ovvero due benchmark poco raffrontabili. Infatti il primo è giudicato dagli analisti troppo volatile. Per questo motivo il vero segnale d’allarme, solitamente, viene giudicata l’inversione dei rendimenti tra il biennale e il decennale. Cosa che, allo stato attuale dei fatti, non è ancora avvenuta.
Rallentamento, non recessione
Per questo motivo, stando a quanto dichiarato da PNC, il fenomeno dev’essere interpretato come un segno di rallentamento economico, non di recessione mondiale. inoltre, le incertezze che hanno creato diversi malumori sui mercati, soprattutto azionari, potrebbero presto allentare la presa. Infatti, nella seconda metà di quest’anno ci potrebbe essere una stabilizzazione della crescita globale. Un trend che permetterà agli investitori di focalizzare le proprie attenzioni su altro, come ad esempio, la stagione degli utili