Tutto il Mondo tiene gli occhi addosso al nuovo Re Carlo III. Così ogni atteggiamento, gesto e parola è oggetto di esame, interpretazione e, all’occorrenza, critica. Se a questo aggiungiamo che Carlo III ancora non ne ha piena consapevolezza, qualche sbavatura viene fuori. Come la stizza per la penna e le macchie d’inchiostro che gli tingono le dita al momento della firma dei primi documenti da Re. Il video diventa virale ed evidenzia l’atteggiamento di impazienza per il piccolo disagio. Il bello della diretta che in questo caso tanto bello non è. Perché il primogenito della compianta Sovrana pur dovrà tenere in mente che adesso è Re. Tutti lo guardano e lo scrutano. Camilla, Regina consorte, invece ha le idee chiare. E riesce meglio a mantenere un certo garbo nonostante l’imprevisto della penna.
La sfida da vincere è quella della popolarità
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Adesso, per Re Carlo, il pasticcio con la penna diventa oggetto d’attenzione. In molti si interrogano sul carattere del novello Re alla luce dell’irritazione per un piccolo disguido. Ha 73 anni e certo non gode della stessa popolarità della madre. Anzi, si dice che la strada del consenso sia tutta in salita per lui, non foss’altro che per quell’aspetto fisico e quel viso che a livello empatico paiono non funzionare.
Poi, si sa, al successore spetta sempre recepire il confronto col predecessore. Perché è naturale che ciò avvenga. Tocca a Papa Ratzinger dopo Giovanni Paolo II, a Liz Truss dopo Boris Johnson e a Carlo dopo Elisabetta II. Per non parlare dei fattacci legati a Diana che gli inglesi ricordano bene. Soprattutto a partire da quel 1994, quando in TV Carlo ammise di tradire da tempo la Principessa del Popolo. La Regina Madre, dalla folla in strada che acclama Diana, impara la lezione e cambia registro. Diviene più morbida, sfoggia sorrisi, scherza e fa la nonna con i nipoti William ed Harry. E in pochi anni conquista gli inglesi. Adesso la stessa sfida tocca al primogenito, sempre che ne abbia consapevolezza.
Re Carlo, il pasticcio con la penna e il carattere del reale ancora poco popolare
Per quanto riguarda il carattere, quel che si sa del settantatreenne è che è particolarmente minuzioso nelle mansioni lavorative. Molto pignolo, attentissimo al dettaglio, pare non sopporti gli imprevisti. Ama la natura e anzitempo abbraccia lo stile di vita rispettoso dell’ambiente. Si dice anche sia molto attento ad un’alimentazione sana, rigorosamente biologica e per il cibo si fida solo del suo chef personale. Anche lui, come molti vertici istituzionali, ha la fobia dell’avvelenamento.
La curiosità che ci pare essere più singolare riguarda le sue trasferte. Oltre alle valigie si farebbe seguire da due tir con tutto ciò cui non vuol rinunciare. Tra gli altri oggetti, il suo materasso ortopedico e il copriwater. Da ragazzo è vittima di derisione e bullismo a scuola. È laureato e appassionato di architettura, storia e antropologia. Finché in Inghilterra è consentito, pratica la caccia alla volpe. Ha all’attivo la pubblicazione di diversi libri ed è a capo di diverse organizzazioni benefiche. Adesso gli tocca la sfida più ardua: la conquista della popolarità.
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