20 marzo di ogni anno, Giornata Mondiale della Felicità, che quest’anno per evidenti motivi non ha avuto luogo, ma che in ogni evento decreta dei piatti che possono renderci felici. Ma la domanda che molti si pongono è se si può davvero raggiungere la felicità mangiando, ma con un occhio alla linea. Ovvero, occorre fare un distinguo importante: cibi che producono serotonina, quindi l’ormone della felicità e cibi spazzatura che riempiano il vuoto della malinconia, ma non portano la felicità vera e propria.
La banana, ideale per un break a qualsiasi ora della giornata. Inseparabile compagna degli sportivi, la banana frutto energetico che contiene ferro, magnesio e potassio, ma anche vitamina B6, rende felici perché le sue fibre aiutano la digestione e regolano la glicemia. È considerata anche un formidabile antistress naturale.
Le uova, ricche di tutte le vitamine del gruppo B, ossia quelle che assimilano ed eliminano gli alimenti introdotti, come una macchina selezionatrice del nostro benessere. Omega3 e zinco, presenti in quantità elevato, portano il buonumore perché favoriscono energia positiva al corpo.
Lo yogurt greco si dice che non manchi mai quando si festeggia ballando il Sirtaki, il classico ballo ellenico. Il calcio di cui è ricco influisce sul sistema nervoso, donando serenità e allontanando lo stress. Stimola il cervello nella produzione dei neurotrasmettitori che regolano la felicità. Contiene inoltre i probiotici, cioè i fermenti che regolano il metabolismo e alleggeriscono la digestione.
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Il cocco mantiene in salute il cervello favorendo la produzione di serotonina. Non solo, contenendo gli acidi grassi a catena media, dona una gran quantità di energia e vigore che fanno stare meglio. In molti paesi viene consumato a colazione, sia per immettere benzina che per iniziare al meglio a livello caratteriale, la giornata
Gli spinaci sono l’emblema di come raggiungere la felicità mangiando, ma con un occhio alla linea. Con vitamine e sali minerali in abbondanza, spinaci e verdure a foglia verde, trasformano il triptofano e la tiroxina in serotonina e dopamina, gli elementi delle felicità e della forza atletica. Prevenendo inoltre l’invecchiamento cellulare e cerebrale, mantengono giovane pelle e fisico.
Il cioccolato fondente è da sempre il “refugium peccatorum” che consola da malinconie, depressioni e momenti no. I suoi contenuti di endorfina, antidepressiva, feniletilamina, sostanza chiamata anche degli innamorati, concorrono al miglioramento dell’umore. Essendo anche ricco di prebiotici, come lo yogurt, e di antiossidanti e triptofano, svolge il ruolo di difesa antiossidante, respingendo gli attacchi della vecchiaia. Importante non esagerare, massimo tre cubetti per volta e far cadere la scelta su cioccolato fondente vicino al 100% di purezza.
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