Lo chiamano “diabete giovanile” perché colpisce in maggioranza giovani e adolescenti. Ma, dati alla mano, con 15.000 nuovi casi in Italia ogni anno, questo tipo di diabete sta davvero preoccupando gli scienziati. Ancora non si conoscono esattamente le cause ma sembra che la sua origine derivi da alcuni virus che vanno a distruggere le cellule del pancreas. Questo tipo di diabete che distrugge il pancreas si manifesta con 3 sintomi incredibilmente comuni. Il primo del quale potrebbe proprio trarci in inganno in questo periodo, perché è l’aumento della sete. Ma vediamo in questo articolo della nostra Redazione come capire se questa malattia sta colpendo anche noi.
Cos’è esattamente il diabete di tipo 1
Si chiama diabete di tipo 1 questa malattia autoimmune che nasce dall’attacco dei linfociti e dalla sovrapproduzione di autoanticorpi che vanno a distruggere le cellule del pancreas. Una specie di eccesso di autodifesa che attacca le cellule che hanno il compito di produrre l’insulina. È un tipo di diabete che attacca soprattutto i giovani ma che non disdegna di presentarsi anche in età adulta.
La cura classica anche per questo tipo di diabete è ovviamente a base di insulina, così da poter mantenere la glicemia il più vicino possibile ai livelli normali. Fortunatamente oggi grazie ai grandi progressi della medicina, i diabetici possono fare una vita più vicina alla normalità di una volta.
Questo tipo di diabete che distrugge il pancreas si manifesta con 3 sintomi incredibilmente comuni
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Mentre nei più piccoli l’anticamera dell’arrivo di questo diabete è tornare a fare la pipì a letto, soprattutto per i più grandi si manifesta con l’aumento della sete. Non solo disidratazione fisiologica e tanta sete quindi, ma anche:
- nausea e vomito;
- dolori addominali simili a quelli delle coliche e delle gastriti.
Ecco perché non è facile diagnosticarlo questo diabete che nel frattempo si dedica all’erosione delle cellule fondamentali del nostro pancreas. Riordiamoci di consultare sempre il medico all’apparire di questi sintomi. Procederemo al semplice esame del sangue, con l’analisi della glicemia a digiuno che ci permetterà di intercettare le avvisaglie del pericolo.
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