Su ProiezionidiBorsa abbiamo analizzato diverse monete dal valore inestimabile. Tra gli esemplari in euro, ricordiamo ad esempio, che insieme valgono 1.396 euro queste 2 nuovissime monete d’oro appena emesse dal Vaticano.
Tuttavia, abbiamo più volte visto che le monete del vecchio conio possono raggiungere cifre di molto superiori a queste. Infatti, esiste una rarissima moneta da 50 lire che potrebbe valere fino a 379.500 euro.
Quella che vedremo oggi, invece, ha un valore decisamente inferiore, ma non è detto che in futuro non possa aumentare ancora di più.
Infatti, questo piccolo dettaglio ha fatto schizzare fino a 21.850 euro il valore di questa rarissima moneta da 50 centesimi
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La moneta di cui parleremo oggi è la cosiddetta 50 centesimi Impero, coniata nel 1938. Questo è un esemplare rarissimo, forse il più ambito fra i collezionisti, e vale un mucchio di soldi per via di un piccolo particolare.
Sul dritto è raffigurato il mezzo busto di re Vittorio Emanuele III, con il profilo rivolto verso destra. Lungo il bordo, da sinistra a destra, troviamo invece l’iscrizione “VITT EMA III RE E IMP”.
Appena sotto il collo vi è la firma dell’autore “G. Romagnoli”.
Sul rovescio, vi è invece raffigurata l’aquila romana con le ali aperte che poggia gli artigli sul fascio littorio. In alto troviamo la scritta “ITALIA”, mentre in basso vi è lo scudo sabaudo, inciso tra la lettera “C” (centesimi) e il valore 50. Infine, sulla parte sinistra troviamo l’anno di coniazione 1938 XVII.
Fin qui niente di eccezionale, se non fosse per un piccolo dettaglio che, nel corso degli anni, ha fatto lievitare moltissimo il suo valore. Infatti, come vedremo, questo piccolo dettaglio ha fatto schizzare fino a 21.850 euro il valore di questa rarissima moneta da 50 centesimi.
Un po’ di contesto
Proprio nel 1938 si decise di coniare sia le monete da 20 e 50 centesimi, che quelle da 1 e 2 Lire in acmonital. Questa lega, composta da ferro, cromo e nichel venne utilizzata in Italia appositamente per la coniazione di monete. Questo cambiamento, però, avvenne ufficialmente a partire dall’anno successivo, cioè nel 1939.
Nel 1938 furono coniati, soltanto per i collezionisti, 20 esemplari di 50 centesimi XVII, del tipo “Aquila romana”. Si coniarono questi pezzi, non destinati alla circolazione, soltanto con uno scopo ben preciso. Ossia quello di conservare la sequenza delle date della monetazione di Vittorio Emanuele III.
Tuttavia, coniarono 3 di questi 20 esemplari su dei tondelli in acmonital, invece che di nichelio. Questo piccolo particolare la rende di fatto una moneta classificabile come R5 ed il suo valore è davvero inestimabile. Infatti, in un’asta del 2013 si vendette all’incredibile cifra di 21.850 euro.
Approfondimento
Vale quanto un appartamento questa rarissima moneta da 20 lire che tutti i collezionisti desiderano.