In pescheria si vendono tanti tipi di pesce ma forse pochi conoscono quello preferito dai pescatori. Quando lo pescano, solo pochi esemplari arrivano sui banchi alla vendita. Eppure costa poco ed ha una carne squisita. Questo pesce è talmente squisito che i pescatori non lo vendono
Capita un po’ per tutti di scegliere in pescheria sempre gli stessi pesci. È soprattutto una questione di gusto oltre che di prezzo. Scegliamo il pesce che più ci soddisfa e poi grazie agli allevamenti, si possono comprare dei pesci costosi a meno della metà del prezzo.
Le 3 qualità più amate dagli Italiani
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In Italia prediligiamo le orate, i naselli, le triglie, le acciughe, il tonno e fra i mitili, le cozze. Ma quelli più consumati, secondo un’indagine di Altroconsumo, sono le orate al primo posto. Segue il salmone e al terzo posto troviamo le cozze. Anche il tonno si vende molto ma si preferisce quello in scatola, come il merluzzo sotto forma di bastoncini impanati.
I migliori bastoncini
Anche i bastoncini di pesce sono molto apprezzati e consumati in Italia. È un modo economico per mangiare del merluzzo. Qualche anno fa Altroconsumo aveva fatto un test sui bastoncini migliori presenti sul mercato. Nel test verificava diversi parametri, fra cui il tipo di pesce e la provenienza. I bastoncini di pesce migliori furono 3, a pari punteggio. Il prodotto CONAD bastoncini di merluzzo impanati, contenente Merluzzo del Pacifico. La confezione COOP Bastoncini di filetti di merluzzo impanati e surgelati, con Merluzzo del Pacifico. I bastoncini di CARREFOUR Kids Sticks di pesce impanato, contenente pesce Pollack d’Alaska.
Un test fatto in Germania solo due anni fa ha promosso alcuni filetti di merluzzo senza panatura: Lidl, Eismann, Aldi, Bofrost e Penny. L’odore del pesce era buono e non presentava tracce di mercurio. Invece tutti i pesci presenti al test rivelavano la presenza di microplastiche. Un problema oramai mondiale e diffuso sia in terra come in mare.
Questo pesce è talmente squisito che i pescatori lo preferiscono
Sono tanti i pesci economici che vanno rivalutati. Non ci resta che chiedere al pescivendolo: leccia stellata, palamita, sugarello, pesce sciabola, muggine, razza, lampuga e alcuni altri. Così possiamo mangiare del buon pesce e a pochi euro.
Sui banchi della pescheria la mostella o musdea non si trova facilmente. I pescatori la conoscono bene e quando la pescano preferiscono tenerla per sé. Ma alcuni esemplari arrivano in pescheria. La mostella è un pesce poco noto, ma molto diffuso nei mari italiani, in particolare nel Tirreno e nell’Adriatico. Gli esperti pescatori ne conoscono bene la qualità. Eppure non è considerato un pesce da ricchi, anzi si vende come pesce economico.
Lo si può trovare soprattutto fra i mesi da maggio e fino a dicembre. Misura massimo 50 cm e il corpo un po’ allungato. Il colore è sul grigio o sul bruno e le carni compatte simili a quelle del merluzzo. Sapore delicato e gusto sublime. Pesce con pochi grassi e molte proteine. Non a caso questo pesce è talmente squisito che i pescatori preferiscono portarlo a casa.
In genere vive sui fondali oppure nei pressi degli scogli. Sono proprio questi ultimi i pesci più prelibati. Non è un pesce interessante a vedere, ma la carne è di una squisitezza unica. È la caratteristica dei pesci poveri, quelli di essere bruttini da fuori, ma di grande qualità dentro.
Una ricetta per la mostella
Puliamo il pesce e prepariamo i pomodorini che tagliamo a tocchetti. In padella mettiamo a soffriggere cipolla e aglietto insieme ai pomodorini e prezzemolo tritato. Tiriamo il tutto con mezzo bicchiere di vino bianco fino ad evaporazione. Aggiungiamo dell’acqua calda e poi sale, pepe e qualche erba aromatica secondo gusto. A questo punto aggiungiamo il pesce e lasciamo in cottura a fuoco basso, la temperatura migliore, e sotto coperchio. Controllare la cottura che sia circa 5 minuti per lato del pesce. Poi impiattare e servire.
La mostella si può cuocere anche al forno o farne delle polpette. Sarà la scoperta di un pesce dalla carne prelibata.