Questo ortaggio è ideale da piantare a settembre ma attenzione al metodo

scarola

La fine dell’estate è un momento di passaggio importante nel nostro orto. I campi si risvegliano dal torpore degli ultimi mesi. La pioggia ritorna a cadere, anche se saltuariamente. Alcune minacce, come le temperature elevatissime e le bruciature, vengono meno. Così, gli appassionati e gli esperti possono tornare ad occuparsi delle colture. Inizia ad essere il tempo delle prime coltivazioni invernali.

Prima da seminare in semenzaio

Così possiamo dedicarci ad una delle insalate invernali più diffuse ed apprezzate, ovvero l’indivia scarola. L’amarezza del suo sapore è uno dei tratti distintivi che la rende così apprezzata da molti in cucina. Peraltro, è molto versatile, visto che si può mangiare sia cruda che cotta, magari al forno. In molti la impiegano come delizioso ingrediente per risotti. Questo ortaggio è ideale da piantare a settembre ma dobbiamo utilizzare alcuni accorgimenti per fare in modo che cresca sana.

La pratica che dovremo utilizzare per averla nel nostro orto è quella del trapianto. Infatti, questo espediente impedirà lo sviluppo di molte infestanti. Seminiamola prima in semenzaio.  Gli esemplari pronti saranno dotati di già 4 o 5 foglie.

L’indivia ha ottime caratteristiche. Veramente tutti la possono coltivare nell’orto. Infatti ha esigenze termiche piuttosto basse. Per la crescita sarebbe raccomandabile, comunque, una temperatura che varia dai 15° ai 18°. Non teme il freddo, anche se il clima molto umido potrebbe abbassarne la resistenza. È quasi universale anche la sua adattabilità al terreno. È adatta praticamente a tutti i tipi, anche se preferisce un terriccio fresco e ricco di sostanze organiche. Attenzione però alla cura idrica, visto che teme eccessi idrici.

Questo ortaggio è ideale da piantare a settembre ma attenzione al metodo

Conosciuti tutti questi aspetti che la rendono prediletta da molti appassionati che vogliono coltivare un’insalata facile da gestire, dobbiamo ricordare un segreto che riguarda la distanza del trapianto. Infatti, non dovremmo mai porre più esemplari ad una distanza di meno di 30 centimetri l’uno con l’altro. Se disponiamo cespi di scarola in file doppie, manteniamo tra ciascuna fila doppia almeno 50 centimetri di distanza; invece all’interno, 40 centimetri tra un’esemplare e l’altro. La ragione è presto spiegata: il rischio contaminazione funghi è molto elevato. Potremmo vanificare un ciclo di raccolta oltre che molti ottimi pasti per pochi centimetri di differenza.

Potremo raccoglierli al raggiungimento di almeno 300 grammi per cespo. Ricordiamo però, quando le vorremo mangiare, che la conservazione delle indivie è piuttosto breve. Oltre i 15 giorni in frigorifero si potrebbe guastare.

Settembre non è solo propizia per l’indivia. Nella maggior parte del nostro Paese è giunto il momento di coltivare una delle verdure più amate e che ci faranno fare il pieno di vitamine e di ferro.

Lettura consigliata

Per coltivare l’insalata molti non solo sbagliano nell’innaffiarla, ma commettono anche quest’altro madornale errore

Consigliati per te